di Arturo Calabrese
Tre anni di amministrazione Rizzo: possiamo fare un bilancio?
“È un bilancio sicuramente negativo. Abbiamo constatato, nostro malgrado, l’incapacità di questa classe politica ad amministrare un territorio stupendo come Castellabate. Manca la pianificazione e la programmazione dell’attività amministrativa. In tre anni di non amministrazione non è stato realizzato nessun lavoro pubblico rilevante. Si procede con effimeri interventi di manutenzione, che si tenta di enfatizzare come opere faraoniche. Castellabate è tra i pochissimi comuni italiani ad aver ricevuto pochissimi spiccioli dal PNRR. Questo è un dramma. Il vero fallimento di questa amministrazione. Alcuni finanziamenti PNRR riguardano opere assolutamente irrilevanti e addirittura peggiorative rispetto alla situazione attuale. Emblematico è il caso del finanziamento di euro 1.200.000 ottenuto per la meccanizzazione del ciclo dei rifiuti. Si è deciso di installare ben 17 mini isole ecologiche su tutto il territorio comunale. Una decisione che mette in discussione l’ottimo e collaudato servizio di raccolta porta a porta a vantaggio di una situazione di degrado e di assenza di decoro. Nessun finanziamento per la rigenerazione urbana, la portualità, l’edilizia scolastica, la viabilità, le infrastrutture sportive. Un vero disastro”.
Quali le criticità da affrontare?
“Innanzitutto è necessario completare tutte le opere incompiute e che hanno visto in questi tre anni un evidente “menefreghismo” da parte dell’amministrazione comunale. Prima di tutto bisogna completare il Polo Scolastico Sportivo. È un’opera fondamentale che garantirà decoro, innovazione e soprattutto sicurezza a tanti studenti, alle famiglie, ai docenti. È un luogo di formazione che ci invidiano in tanti contesti, eppure la nostra amministrazione non riesce a completarlo. Evidentemente si pensa ad altro. A quanto pare, le priorità per i nostri amministratori sono altre. Bisogna completare i lavori di consolidamento della mantellata del porto di San Marco. Bisogna completare i lavori del marciapiede di Ogliastro Marina. Bisogna iniziare e completare i lavori del porticciolo delle Gatte. Bisogna avere il coraggio di non pensare solo ed esclusivamente al sano divertimento folkloristico”.
Lei in consiglio ha portato molte istanze sul caso Consac: qual è la situazione?
“La farsa sulla Consac è la dimostrazione plastica del supremo inganno utilizzato per la vittoria elettorale. Nessuno è riuscito a spiegarmi a chiare lettere come mai il Sindaco che siede comodamente nel Consiglio direttivo dell’Ente Idrico Campano, non sia riuscito attraverso la sua “filiera” a risolvere “politicamente” il problema Consac. Le due sconfitte al Tar per difetto di giurisdizione sono l’emblema della superficialità e del dilettantismo di questa amministrazione. La cosa più grave tuttavia non è la soccombenza dinanzi al Tar, quanto la necessità di dover adire il tribunale amministrativo per il silenzio serbato dall’Ente idrico campano nei confronti del Comune di Castellabate. Dopo aver sbagliato per due volte tribunale, oggi la questione è stata sottoposta al Tribunale superiore delle acque. La farsa continua. A guadagnarci sono sempre i soliti noti. La parcella dell’avvocato “esterno” che dovrà difendere il comune ammonta a circa 16.000 euro. Non era più semplice far rispondere l’Ente idrico campano?”.
Più volte il sindaco ha parlato di un interessamento ad entrare nell’Unione del Comuni Paestum Alto Cilento: qual è il Suo parere?
“Castellabate deve conservare una propria autonomia nel panorama cilentano. Il Sindaco pubblicamente ha dichiarato che stava valutando insieme alla sua amministrazione di entrare nell’unione dei Comuni del Cilento. Penso che è una valutazione che non porterà da nessuna parte. Questa amministrazione ci ha abituato “all’arte del galleggiare”. Non si decide per non scontentare nessuno. Ci sono troppe conflittualità interne e diversità di vedute. Il Sindaco come al solito, sotto il peso del suo ingombrante vice sindaco, sarà costretto ad alzare bandiera bianca. Comunque sono valutazione che spettano esclusivamente a questa maggioranza e alla sua filiera. Una cosa è certa. Castellabate entrando nell’Unione dei Comuni ne trarrebbe pochissimi vantaggi”.
In questi anni, le due opposizioni in consiglio hanno deciso di fare fronte comune: si lavora per il futuro?
“È necessario che le due minoranze, uscite all’indomani delle elezioni amministrative del 2021, si ritrovino a collaborare esclusivamente per il bene di Castellabate. È sotto gli occhi di tutti la situazione di stallo che sta investendo la nostra comunità: opere pubbliche ferme al palo, mancanza di progettualità, programmazione turistica assente, servizi carenti. È necessario dunque che la minoranza proceda unita nel contrastare questo modo di fare politica, e che insieme si possa costruire un’alternativa credibile, seria e soprattutto all’altezza di Castellabate”.
L’altro giorno, il consiglio ha votato per l’ospedale di Agropoli, ma l’istanza parte dalle minoranze: come mai chi amministra non lo aveva fatto?
“La questione Ospedale di Agropoli, come ho avuto modo di ribadire in consiglio comunale, non deve avere nessun colore politico. È dovere di ognuno di noi portare avanti questa battaglia di civiltà per far sì che il presidio ospedaliero di Agropoli possa rientrare nella rete dell’emergenza urgenza così come sancito dal Decreto Ministeriale 70 del 2015. Noi come Minoranza abbiamo da subito sposato l’iniziativa intrapresa dal Comune di Agropoli e abbiamo presentato una richiesta di consiglio comunale per affrontare l’argomento. Tale richiesta è stata subito recepita e accolta dal sindaco e abbiamo approvato in consiglio, all’unanimità, la delibera. Su questo argomento, nonostante la maldestra “furbizia” del sindaco che ha emendato la nostra proposta in maniera lapalissiana solo per ragioni di visibilità, preferisco non fare nessuna polemica. La questione richiede unità e compattezza. Il sacrosanto diritto alla salute va oltre i partiti, le bandiere e la contrapposizione politica”.
Castellabate e Domenico Di Luccia domani…
“Castellabate al Centro è un progetto politico che ha avuto un grandissimo risultato nelle scorse elezioni. Un risultato costruito nel tempo, frutto di stima sincera e di fiducia incondizionata e che sicuramente non verrà tradito o abbandonato. Ancora una volta saremo parte attiva di questo progetto di cambiamento, di politica vera, di politica libera da condizionamenti esterni, di determinazione, di coraggio, di intraprendenza. Ovviamente si continua a lavorare per unire e non per dividere. Ognuno di noi e chi altro vorrà, al di là dei ruoli, sarà protagonista di questo nuovo progetto per Castellabate. Noi ci saremo. È nostro dovere esserci e farci trovare pronti ad ogni sfida”.