di Erika Noschese
Non si spengono i riflettori sulle condizioni del pronto soccorso dell’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. A smuovere le acque la denuncia dell’infermiere Gianluca Stella che ha più volte reso noto agli enti competenti le condizioni del punto di emergenza dell’azienda ospedaliera e del trattamento riservato ai pazienti, soprattutto dopo la pandemia. Denunce più volte ignorate, almeno fino alla trasmissione Report che ha raccontato, video alla mano, le condizioni riservate soprattutto agli anziani, legati ad una barella anche per diversi giorni, spesso senza acqua per ore nonostante le richieste. Nella mattinata di venerdì l’infermiere Stella è stato ascoltato nuovamente dalla Procura della Repubblica di Salerno, chiamato a raccontare ciò che accade al Ruggi d’Aragona e a spiegare il contenuto delle denunce presentate nei mesi e negli anni precedenti. In più occasioni Stella ha provato a chiedere anche un incontro con la direzione generale del Ruggi proprio per chiedere un intervento immediato rispetto alle tante segnalazioni anche da parte dei familiari dei pazienti ma senza alcun riscontro. E di segnalazioni in questo periodo ce ne sono state ma il dg Vincenzo D’Amato ha sempre preferito evitare il confronto pubblico e la stampa. Ad una interrogazione presentata dal deputato Pino Bicchielli, il ministro della Giustizia – attraverso il Sottosegretario Tullio Ferrante – fece sapere che erano, e sono tutt’oggi, in corso due inchieste, poi unite in un unico filone per far luce su quanto accade presso l’azienda ospedaliera. Nei prossimi mesi potrebbero esserci già i primi sviluppi di una storia che lascia davvero l’amaro in bocca e, soprattutto, allontana sempre di più i cittadini dalla sanità pubblica, oggi sempre più carente.