di Erika Noschese
Ci sarebbe anche il comune di Novi Velia sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza di Salerno. Ieri mattina le fiamme gialle avrebbero fatto visita al Comune per reperire la documentazione relativa al finanziamento dalla Regione Campania per gli interventi di pubblica illuminazione disposti dall’amministrazione comunale e affidati alla Alfieri Impianti, la società di Elvira, sorella dell’ex sindaco di Capaccio Paestum. Ma non è tutto: per il vice sindaco, attuale presidente facente funzioni di Palazzo Sant’Agostino, è giunta una convocazione dalla Procura di Salerno. Poco chiaro, per il momento, il quadro, ma sembra che al centro dell’interesse della Procura di Salerno non ci sia solo la questione di Novi Velia, denunciata dal senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone. «Novi Velia, Comune dove è amministratore Guzzo, Vice Presidente della Provincia di Alfieri, ottiene un finanziamento dalla Regione Campania e sapete a chi vengono affidati i lavori? Alla Alfieri Impianti Srl, unica impresa su sei invitate che risponde. Questa è la filiera istituzionale di cui parlavano in campagna elettorale quelli del Partito Democratico», aveva dichiarato il senatore salernitano, denunciando anche a mezzo social questa vicenda. Ma Guzzo non sarebbe l’unico ad essersi presentato in Procura ieri. Con lui, secondo alcune voci, anche un dirigente del Pd e un sindaco della provincia di Salerno e tutti e tre sono stati ascoltati come persone informate dei fatti. Segno, forse, che non è solo la questione di Novi Velia al centro dell’attenzione della magistratura, ma qualcosa di più grande che per il momento non è ancora uscito fuori. Nel frattempo, come già detto attraverso queste colonne, ci sono altre cinque persone iscritte nel registro degli indagati con l’ipotesi d’accusa, a vario titolo, per turbata libertà degli incanti in concorso e per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e si tratta di Angelo Michele Lizio, direttore settore Viabilità della provincia di Salerno; Nicola Aulisio, dirigente della società della Cogea Impresit; Federica Turi, responsabile dell’area Manutenzione del Comune di Capaccio e Giovanni Vito Bello, responsabile dell’area Lavori Pubblici del comune di Capaccio. E proprio l’imprenditore cilentano a capo della Cogea affida ai social una sua riflessione: «La Co.Ge.A. Impresit è una azienda che da trent’anni è sul mercato. In questo “breve” lasso di tempo, “forse”, ha sviluppato competenze, professionalità, serietà, credibilità (provi ad informarsi), requisiti che la portano ad aggiudicare lavori (è il suo mestiere) in tutta la Regione, ancor prima in tutta Italia», ha detto a mezzo social Aulisio dichiarando che «i lavori appaltati a Capaccio valgono il 13% della quota lavori aggiudicati dalla Co.Ge.A Impresit (ultima aggiudica Verona)». E poi la carta della presunzione di innocenza: «La mia difesa la farò in tribunale. Lì farò valere i miei diritti e lì (ne sono certo), farò valere la mia estraneità ai fatti contestati. Lei invece potrà tranquillamente continuare, miseramente, ad emettere le sue misere ed allusive sentenze. Nel frattempo io continuo a portare avanti la mia attività che garantisce lavoro a 40 famiglie e che ovunque abbia lavorato ha lasciato il profumo del proprio passaggio», ha aggiunto.