Forse a Salerno Casini avrebbe voluto annunciare ufficialmente la candidatura di Mario Monti e la composizione del soggetto politico centrista. D’altronde i suoi manifesti parlavano chiaro: Ri Monti Amo l’Italia. Ed, invece, almeno secondo le ultime indiscrezioni (stamattina ci sarà la conferenza stampa dell’ormai ex premier) dovrà al momento rismontarla e rivedere i propri piani. Ma, all’uscita dell’ascensore del Grand Hotel di Salerno, accolto dai simpatizzanti e con l’immancabile Vincenzo Inverso alle sue spalle, l’ex enfaint prodige dello Scudo Crociato ha detto: «Spero che chi ha dato la disponibilità non faccia un passo indietro se Monti non si candiderà». Anche perché, sostanzialmente, comporre le liste alla Camera ed al Senato, numeri alla mano, non sarebbe una impresa così facile mentre con Monti in campo un progetto centrista potrebbe assumere maggiore forza competitiva. Con Berlusconi no, con Vendola «ad ora siamo troppo lontani», dice Casini, non resta che unire ciò che è rimasto: ossia, oltre l’Unione di Centro, Fli e l’Italia Futura di Montezemolo e semmai l’Udeur (o quel che resta) di Clemente Mastella. Venticinque minuti di comizio, interrotto per pochi istanti dalle urla di alcuni militanti di Forza Nuova, allontanati poi dagli agenti della Digos. Urla partite quando il leader nazionale ha parlato dei giovani e del loro futuro. «Vergogna, vergogna, siete voi la rovina dell’Italia, Casini e Monti», lo slogan che ha interrotto dopo dieci minuti il discorso dell’ex presidente della Camera dei Deputati che ha risposto: «A casa nostra parliamo noi, a casa tua parli tu. Ci mancava solo Forza Nuova che, visti i risultati, mi pare una forza molto vecchia». «Noi abbiamo un’agenda, che è quella di Monti» – ha proseguito, poi Casini riacquistata la calma – «Siamo in campo e lo siamo indipendentemente dalle scelte del Presidente del Consiglio. Lo rispetteremo qualsiasi scelta prenda. Grazie a lui abbiamo recuperato una serietà e una credibilità a livello internazionale». E sul futuro della coalizione: «Il problema della ripartizione delle candidature all’interno delle liste non è stato ancora affrontato. L’importante è che ci sia la voglia e la capacità di costruire un progetto politico serio». Ma gran parte delle scelte dell’Udc e della coalizione centrista sono senza dubbio nelle mani di Mario Monti.
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