È ormai scontro tra Forza Italia e Azione che ha accolto i parlamentari che hanno detto addio al Cav Silvio Berlusconi dopo la caduta del governo Draghi. A lanciare l’attacco dopo le parole del commissario regionale della Campania Fulvio Martusciello, sono i candidati alla Camera e al Senato: “Campioni di trasformismo e di ingratitudine. I candidati di Calenda e Renzi sono dei voltagabbana che hanno avuto tutto da Berlusconi ed ora dimenticano – hanno dichiarato – Ci chiediamo davvero come si possano votare liste con Mara Carfagna, Paolo Russo e Luigi Casciello. Gente che non sarebbe ‘politicamente’ esistita senza Berlusconi. Poiché vale il principio che chi tradisce una volta tradisce sempre è ovvio che il voto dato a loro è un voto a traditori”. Non si fa attendere la replica di Gigi Casciello, candidato con Azione, che punta il dito contro il suo ex partito: “Leggo un “imbarazzante” comunicato dei candidati alle elezioni del 25 settembre di Forza Italia. Non sono abituato a occuparmi di cose disadorne e di volgarità ma stavolta non mi sottraggo. E’ evidente che in Campania Forza Italia sia terrorizzata dal sorpasso del Terzo Polo e qualcuno stia perdendo il controllo di se stesso, già spesso precario, ma personalmente non mi sento per nulla toccato. A Forza Italia ho donato le mie migliori energie accettando anche sfide impossibili e con queste sortite becere si mira semplicemente a nascondere l’amara realtà: ormai esiste la Destra e non il Centrodestra che non c’è più perché Forza Italia ha rinunciato al suo ruolo consegnandosi alla Lega e in Campania ha mortificato a lungo anni di militanza – ha dichiarato il parlamentare uscente – Mi astengo poi sulle candidature di Forza Italia in Campania perché non commento le scelte di altri partiti e poi ho lasciato Forza Italia non potendo restare in un partito imitazione della Lega e per l’irresponsabilità di aver tolto la fiducia al Governo Draghi nel momento più drammatico della vita del Paese dal dopoguerra. Un attacco simile all’on. Mara Carfagna, alla quale si devono per il suo lavoro da ministro del Sud e della Coesione Territoriale, risultati mai ottenuti per il Mezzogiorno, a cominciare dal 40% dei fondi del Pnrr, si qualifica per la volgarità e l’inattendibilità di chi se ne è reso responsabile”. er.no
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