di Andrea Pellegrino
Un carrozzone chiamato Sma. Carte di credito, fatture, appalti. Nella società in house pare che accada di tutto, sotto gli occhi della Regione Campania. L’Anac già bussò alle porte della società regionale lo scorso anno, inviando anche gli ispettori con tanto di Guardia di Finanza a seguito. Tant’è che mesi fa Cantone ha trasmesso alla magistratura atti riguardanti la gestione della Sma Campania. Ma i dubbi che i conti non tornassero sono sorti anche alla Regione Campania che il 28 settembre, con una nota inviata anche all’attenzione dell’assessore Fulvio Bonavitacola, chiede conto e ragione di alcuni movimenti finanziari relativi al 2016. Dunque, 9 milioni e 400mila euro di operazioni di giraconto di cui «non è possibile rilevare la causale né riscontrare alcuna documentazione contabile giustificativa»; poi contanti per 1500 euro, il cui utilizzo non è documentato; ed ancora «l’attivazione di tre carte di pagamento con ricariche da 21mila euro, 90mila euro e 102mila euro, per un totale di 213mila euro che non trovano riscontro. Alcune denunce sulla gestione della Sma sono di Fausto Morrone, già consigliere comunale di Salerno ed ex segretario della Cgil, impiegato nei ruoli della società regionale comeresponsabile dell’anticorruzione. Nel giugno del 2016 arriva la Guardia di Finanza mandata dall’Anac di Cantone. Il compito è quello di verificare l’approvazione dei bilanci e di passare a setaccio le rendicontazioni. Nonché di verificare le documentazioni relative ai contratti di appalto, soprattutto quelli in economia affidati in via diretta. A novembre dalla Sma scompaiono alcuni documenti. Secondo la denuncia si tratterebbe di un furto avvenuto negli uffici amministrativi. Ladri di computer ma anche di documenti, ed in particolare delle ricevute di spesa dal 2013 al 2016 e di altre carte contabili e fatture. Gli occhi si posano anche sui viaggi e sulle macchine di servizio. Uno su tutti: è il 16 agosto del 2016 quando un’auto della società raggiunge Ostuni. Da una settimana la Sma è sotto i riflettori della Procura di Napoli. Ad oggi nessuna azione da parte degli organi di governo della Regione Campania. Di Domenico e Iacolare, entrambi indagati e rispettivamente amministratore delegato e presidente della Sma, hanno loro presentato le dimissioni.