di Erika Noschese
Con l’esodo e il controesodo estivo si parla, ancora una volta, di caro benzina. In Italia, infatti, il prezzo della benzina continua a salire e lo Stato tra le accise e l’Iva incasserebbe 2,27 miliardi. A fare il punto della situazione è l’imprenditore Giovanni Marone, titolare della rete di distribuzione carburanti Benny Oil e presidente di Confcommercio Salerno.
Prezzo della benzina nuovamente in aumento, cosa sta succedendo secondo lei?
«È un puro momento speculativo legato ai grandi esodi delle vacanze e subito dopo questi esodi vedremo di nuovo riabbassare il prezzo del carburante. Quindi, assistiamo a una vera e propria speculazione, non da parte ovviamente dei benzinai che sono l’ultima nuda del carro, ma da parte delle compagnie petrolifere e del sistema che ne ha ne è alla base».
Qual è oggi lo stato di salute che caratterizza la sua categoria?
«Lo status di questa categoria è uno status di grande difficoltà, perché quelli che sono meramente gestori oggi non riescono neanche a portare il proprio stipendio a casa, perché i margini sono molto bassi. La guerra del prezzo assottiglia sempre di più questi margini e con una serie di incombenze che gravano proprio su gestore e che non fanno altro che incassare per lo Stato».
Si parla di una raccolta firme contro le accise, può essere una soluzione secondo lei?
«In realtà noi non facciamo altro che incassare accise per lo Stato, quindi il 97% dell’importo va in mano allo Stato, quindi immagini come un gestore su quel residuo 3% può mai marginare al punto tale da poter sopravvivere».
Il ministro Urso promette tagli, secondo lei il governo va in questa direzione?
«Questo governo non ha intenzione di fare nulla su questa cosa, perché la Meloni è stata ben chiara dichiarando che il taglio delle accise è un taglio che non va incontro alla famiglia bisognosa ma per assurdo potrebbe beneficiarne, anzi ne beneficia anche chi non ha problemi economici, e quindi non lo ritiene un intervento a favore dei bisognosi e, forse, questa cosa è anche un po’ vera».
Da presidente di Confcommercio, può fare un bilancio di questi giorni festivi?
«Quello di questi giorni festivi è un bilancio di una stagione che è partita con grandissimo ritardo, creando una serie di difficoltà a tutto il sistema. Noi, dal nostro canto, attraverso Sere d’Estate, abbiamo tentato di porre un freno a questo momento di disagio e diciamo che abbiamo avuto un nostro riscontro. Certo, si può sempre ottenere di più, dobbiamo immaginare Salerno come una città turistica e quindi dovrebbe essere quasi naturale un’apertura serale ma purtroppo ancora non la si digerisce per tale».
Quali iniziative in programma per il futuro?
«Saranno iniziative volte ad accompagnarci al Natale con una serie di progettualità che abbracciano il mondo dello spettacolo. Mi riserverei di dire perché devono essere ancora limate le ultime proposte».