Carlo Falvella, polemica per il convegno - Le Cronache
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Carlo Falvella, polemica per il convegno

Carlo Falvella, polemica per il convegno

La città di Salerno si appresta a ricordare Carlo Falvella, il 19enne studente di Filosofia a Salerno, militante del Fuan, fu accoltellato nel 1972 da un anarchico, Giovanni Marini, al termine di una lite per motivi politici. La cerimonia è stata organizzata dall’Aivit, associazione internazionale Vittime del Terrorismo, presieduta da Marco Falvella, fratello di Carlo e vedrà la presenza di esponenti della destra e della sinistra salernitana. A storcere il naso l’Anpi Salerno e Memoria in Movimento, attraverso i presidenti Ubaldo Baldi e Angelo Orientale: “Abbiamo letto con sconforto la bozza della locandina di un “convegno” organizzato in occasione del cinquantesimo della morte del giovane Falvella. Nel ribadire il rispetto per la memoria di quel giovane, come antifascisti abbiamo alcune cose da ribadire a margine – hanno dichiarato – La morte di Carlo Falvella fu l’epilogo di una serie di assalti e violenze squadristiche dei giovani dell’allora Fronte della Gioventù, che avvelenarono l’aria a Salerno tra il 1971 e il 1972. Fatti che come associazioni salernitane della “memoria” abbiamo più volte documentati e pubblicati. La violenza della destra fascista in Italia in quegli anni fu manovrata da ben identificati corpi separati dello Stato e della Nato, anche con il ricorso a logge massoniche e criminali, una “strategia della tensione” il cui scopo principale era impedire la crescita democratica del Paese”. E ancora: “Lo sconforto che ci ha procurato la lettura della locandina, è relativo sia al “panel” di invitati e relatori con storie così diverse da rabbrividire, sia al fatto che appare palese il vero intento che sottende l’iniziativa, inserirsi in quel filone revisionista che vorrebbe, in nome di una squallida “pacificazione” tra gli “opposti estremismi”, porre sullo stesso piano fatti, circostanze, persone, esperienze politiche completamente diverse. Differenze che invece appaiono palesi a una ricostruzione che abbia un minimo di validità storica (intesa come scienza storica, dotata di fondatezza per fonti e studi). Non solo questo, colpisce inoltre l’assoluto, remissivo fino alla dabbenaggine, avallo dei partecipanti – che dovrebbero rappresentare la ”sinistra”- a far passare tutto il variegato e fortemente progressista movimento degli anni settanta come facente parte degli “anni di piombo” – hanno aggiunto Ubaldo Baldi e Angelo Orientale in una nota congiunta – Non dimentichiamo certo che questo tentativo revisionistico è stato già tentato e opportunamente respinto, per la Lotta di Liberazione nazionale e la Resistenza al nazifascismo.Del vostro blob pseudo storico e buono magari per uno studio televisivo di mediaset cultura, noi non sappiamo che farcene e respingiamo fermamente i vostri tentativi revisionistici.Siamo e saremo sempre antifascisti”.