Il gup del Tribunale di Salerno, Vincenzo di Florio, si è riservato la decisione in merito alla richiesta di opposizione all’archiviazione in relazione alla vicenda che vede coinvolto l’ex preside del Liceo Tasso, Salvatore Carfagna. L’istanza è stata presentata dal legale, Giovanni Balbi, della famiglia della giovane studentessa del Tasso alla quale il preside, nel giugno del 2013, impedì l’uscita anticipata. Una denuncia articolata quella elaborata nei confronti di Salvatore Carfagna al quale vengono contestati reati che vanno dal sequestro di persone, all’abuso d’ufficio, alla diffazione a mezzo stampa fino all’omissione di soccorso. Accuse alle quale si è fermamente opposto il legale difensore di Carfagna, Salvatore Scarlato. La vicenda risale ad un anno e mezzo fa quando l’ex preside del Tasso negò l’uscita ad una giovane studentessa del Liceo Tasso. La giovane avvertì il malore prima di mezzogiorno e contattò la madre per rientrare a casa ma la vice preside negò l’uscita anticipa ta alla ragazza e si scatenò la polemica. Subito dopo l’episodio i genitori della giovane presentarono una denuncia alla Procura della Repubblica. Fu la madre dell’alunna Anna D’Arco a ricostruire la vicenda e riferire del doppio diniego incassato. Prima il no del vice preside e poi quello dal preside Carfagna. Quel no, secondo la ricostruzione dei familiari avrebbe potuto creare anche conseguenze peggiori: “. Pensavo non fosse un problema l’uscita anticipata – riferì ai quotidiano la signora D’Arco- e tra l’altro già ero a conoscenza di un piccolo problema del quale soffriva mia figlia. Particolare, questo, che mi ha spinto a precipitarmi a scuola appena mi è arrivata la telefonata di mia figlia”. Al momento di arrivare al Liceo iniziò una lunga trattativa con dipendenti, vice preside e preside per ottenere l’uscita anticipata ma Carfagna fu irremovibile e la giovane fu costretta, suo malgrado, a restare in classe fino al termine delle lezioni. L’ex preside del Tasso usò anche parole forti… “Denunciatemi per sequestro di persone – tra le frasi contestate”. La giovane nonostante le sue condizioni, raggiunse, a fatica, la stanza del dirigente ma non ottenne la possibilità di lasciare l’istituto scolastico. La vicenda potrebbe approdare in aula di tribunale se il Gip del Tribunale di Salerno, Vincenzo di Florio, accogliesse la richiesta del legale di parte civile (che ha presentato memorie difensive). L’inchiesta fu avviata dal pm Carmine Oliveri, ieri in udienza era presente il pm Fittipaldi. Nei prossimi giorni il magistrato scioglierà la riserva.
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