Arturo Calabrese
Mario Capo è nel direttivo di Forza Italia, il neonato circolo che è stato ufficialmente intitolato a Silvio Berlusconi. Un percorso lungo come lunga la militanza dei vari componenti tra cui il segretario Emilio Malandrino. Un nuovo inizio quello dei forzisti che guarda al domani e alle prossime scadenze elettorali.
Ad Agropoli Forza Italia riparte: qual è l’importanza?
“Ripartiamo con una organizzazione ancora più forte, confermando come segretario colui che per anni ha guidato questa realtà politica e cioè Emilio Malandrino, storica figura politica agropolese. L’importanza è questa e cioè il continuare un percorso avviato da tempo”.
Ci sono anche delle novità…
“Sì. E questo è un altro aspetto ancor più importante. Intorno a figure con maggior esperienza stanno crescendo dei giovani che sono entrati negli ultimi tempi nel partito. Sono risorse nuove che vogliono impegnarsi e abbiamo prospettive importanti”.
Su Agropoli qual è il Suo pensiero?
“Lavoriamo per dare un’alternativa. Non sappiamo quando si voterà se tra due anni a scadenza di mandato o prima del tempo. È un’amministrazione in discesa libera che ogni giorno perde consensi e che ogni giorno manifesta una incapacità di gestione della cosa pubblica. Noi, quindi, vogliamo avere un ruolo determinante nella costruzione di questa alternativa”.
Forza Italia sarà presente alle amministrative?
“Sicuramente lo sarà come concetto, ma non è detto che ci sarà il simbolo. Nella vicina città dei templi abbiamo avuto Forza Capaccio Paestum e le indicazioni potrebbero portare anche ad Agropoli una lista civica ma con chiaro marchio forzista. D’altronde noi ci siamo sempre stati anche in momenti molto molto difficili quando fare politica in questo territorio voleva dire scontrarsi contro un sistema ed oggi tutti hanno capito la situazione”.
Perché parla di un’amministrazione in caduta libera?
“Iniziano a vedersi le crepe ma credo che siano arrivate in ritardo. Guardando all’ultimo consiglio comunale, ad esempio, penso che con una presa di coscienza effettiva e vera determinate scelte qualcuno avrebbe dovuto farle già da tempo.
Io mi auguro che ci sia la sensibilità nei consiglieri comunali di comprendere il reale stato della città e iniziare a lavorare per dare un’alternativa concreta alla cittadinanza.
Credo che tutti i consiglieri comunali, al di là del ruolo politico e al di là del fatto che seggono nel civico consesso, sono cittadini agropolesi che tengono al destino di Agropoli, per cui se prima da cittadini e poi da consigliere si interrogano sulla reale condizione della città sono certo che le spaccature aumenteranno nell’interesse della città di Agropoli”.





