di Arturo Calabrese
Nemmeno a dicembre tutti i dipendenti del comune di Capaccio Paestum sono stati pagati. A distanza di un mese, si presenta la medesima situazione. All’articolo di novembre è seguito un piccato comunicato stampa con richiesta di rettifica, smentito anche quello, nel quale si dava una motivazione per tali ritardi. “Il ritardo di due giorni registrato nella procedura di accredito – si leggeva nella nota inviata a questo giornale e firma dell’amministrazione comunale – è stato dovuto a un mero problema tecnico, tempestivamente risolto dagli uffici competenti”. Era il 29 novembre, ma nei giorni successivi c’era ancora qualche dipendente in attesa del proprio stipendio. Oggi, è ancora così. Il 27 del mese è ampiamente passato e di emolumenti nemmeno l’ombra. Anche questa volta si è presentato un problema tecnico?
Se così fosse, gli uffici competenti non l’hanno tempestivamente risolto ed inoltre la persistenza della problematica potrebbe far pensare ad una criticità all’interno di Palazzo di Città che deve essere al più presto risolta se non altro per il bene di tutti. In questo stato delle cose, per domani è stato convocato il consiglio comunale con all’ordine del giorno l’approvazione del famigerato piano di riequilibrio.
Manovra, questa, necessaria per fermare l’ente e per non farlo cadere nel precipizio del dissesto verso il quale è stato portato da chi ha amministrato negli ultimi cinque anni. Amministratore, quest’ultimo, che è agli arresti domiciliari dallo scorso ottobre e che ben conosceva la situazione di predissesto del proprio comune. Situazione che, pare, sia stata tenuta nascosta ai propri consiglieri già da diversi mesi. Ed è proprio questo elemento che potrebbe spingere, all’indomani dell’approvazione, a qualche dimissione.
Pare quindi che l’amministrazione di Capaccio Paestum sia arrivata al suo termine e non per le dimissioni del sindaco sospeso che è agli arresti dal 3 ottobre scorso, ma per il passo indietro di una parte consistente dei consiglieri eletti nella tornata elettorale dello scorso giugno. Tornando alla questione stipendi, il comune di Capaccio Paestum ricasca nel medesimo stagno dello scorso mese.
L’amministrazione si era particolarmente indignata nel leggere quanto scritto dalla stampa, un qualcosa che purtroppo era vera. Purtroppo per i dipendenti, alcuni dei quali ancora oggi attendono il pagamento del mese di dicembre e persino la tredicesima.
«Sono stanco – dice uno di loro – non avere la certezza dello stipendio a fine mese porta all’esasperazione. Ho un contratto che non viene rispettato, ma io ogni mattina mi alzo e vado a lavorare. Ho vergogna a dirlo, ma non posso fare la spesa e non posso pagare il mutuo. Potrei farlo senza problemi se l’Ente mi pagasse, ma evidentemente anche questa volta ci sono problemi tecnici che si abbattono su di noi. Ho la fortuna di avere qualche parente che può aiutarmi – conclude – ma non è giusto sia così. Io lavoro e voglio essere pagato in tempo».
Dichiarazioni alle quali è difficile rispondere, ma che ben esplicano la situazione che vivono i capaccesi a causa di chi ha portato il comune sull’orlo del dissesto finanziario a causa di una scellarata amministrazione della cosa pubblica.