CAPACCIO. Hanno fatto appena in tempo ad essere nominati dal sindaco di Capaccio Italo Voza assessori che già i cinque componenti dell’organo esecutivo nato nel dopo crisi, hanno dovuto rassegnare le loro dimissioni. Certamente questa Giunta composta da Franco Sica (Vice sindaco), Enzo Di Lucia, Eustachio Voza, Lucio Conforti e Donatella Raeli , sarà ricordata negli annali della storia amministrativa capaccese come quella che ha avuto la durata più breve. Sono bastate 48 ore perché essa terminasse il suo breve percorso per far si che tutto si rimetta in discussione. Quindi la crisi continua e riprende da dove era stata solo momentaneamente interrotta. A far si che ciò accadesse è stata decisivo l’atteggiamento assunto nel corso di una vibrante riunione da sette consiglieri di maggioranza , Franco Longo, Maria Vicidomini, Pasquale Mazza, Leopoldo Marandino, Roberto Ciuccio, Luca Sabetella e Domenico Nese, firmatari e latori di un documento contente a chiare lettere la richiesta immediata della Giunta appena nata. Una risoluzione che era nell’aria. Nelle ultime ore si erano manifestati malcontenti e insoddisfazioni nelle stesse fila della maggioranza, in modo particolare da parte dei consiglieri che fanno parte di quella formazione, AltraCittà, che ebbe in Nicola Ragni il suo leader nel corso della fase elettorale che, evidentemente non hanno gradito la non presenza nell’organo di governo del territorio dello stesso Ragni, dimissionario, e della ex assessore Marilena Montefusco. Ora è tutto da rivedere e il cammino diventa oltremodo in salita per far quadrare i conti e dare una quadra al sistema. La richiesta avanzata dai sette consiglieri di maggioranza, ed a quanto pare accolta, oltre alla richiesta di un azzeramento della Giunta ha riguardato anche la cancellazione di tutte le nomine dirigenziali e degli incarichi fiduciari al vertice operate nell’ambito delle società partecipate . Insomma sono state ore decisive, quelle trascorse presso la sede municipale di Capaccio Scalo, ma anche chiarificatrici nei rapporti intercorrenti tra Italo Voza e una parte della Maggioranza consiliare che sostiene la propria leader-ship amministrativa. Rapporti incrinati e non più improntati sulla certezza che sia sempre scontato che le decisioni del Capo trovino immediato riscontro positivo negli altri suoi compagni di viaggio. Ne è dimostrazione quanto è accaduto fin da subito, mettendo in crisi anche gli equilibri tra le varie forze che compono la maggioranza in seno all’Assise comunale della città della Piana del Sele. Ma chi dovesse immaginare che Italo Voza spinto dagli eventi delle ultime ore, o che magari sia impossibilito dalle circostanze, dagli ostacoli che eventualmente si frapporranno sulla sua azione di ricucitura del contesto venutosi a creare , possa dare le dimissioni, dovrà mutare opinione . Infatti è stato lo stesso sindaco a dire di essere determinato ad andare avanti. Ma se si dovesse andare a nuove elezioni, dopo una fase di commissariamento, lui sarà sempre lì presente per rimettersi in discussione e chiedere alla popolazione un voto di riconferma. Gli scenari che ora si aprono parlano che entro oggi tutti i gruppi dovranno presentare una terna di nomi che sarà vagliata dal primo cittadino. Tutti ne potranno fare parte, nessuno escluso. Anche gli ormai ex assessori componenti della giunta nata e morta nel giro di qualche ora. Tutto è in itinere e perciò tutto è possibile. Sarà il prossimo futuro, quello che accadrà , a dare un responso e capire se Capaccio deve tornare a votare o se , per dare stabilità all’azione amministrativa, si troverà un accodo sostanziale. Mario Marrone
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