Capaccio. Corradino: Liste senza logiche di potere - Le Cronache Provincia
Provincia Capaccio Paestum

Capaccio. Corradino: Liste senza logiche di potere

Capaccio. Corradino: Liste senza logiche di potere

«Abbiamo costruito queste liste senza imposizioni dall’alto, senza logiche di potere, senza pacchetti di voti. Nessuno è stato candidato per fare numero, nessuno è stato escluso per paura che potesse brillare di più, ma solo per garanzie di legalità». A dirlo l’avvocato Simona Corradino, candidata sindaco per la città di Capaccio Paestum in occasione della presentazione delle liste a sostegno della sua candidatura, tenutasi ieri presso il Delfa Hotel: Simona sindaco, tutti, Forza Capaccio Paestum e Popolo di Capaccio Paestum. «Oggi presentiamo le liste che sostengono la mia candidatura a sindaco. Non serve che vi parli di me: mi conoscete da sempre, sapete come lavoro, sapete cosa ho fatto e cosa intendo fare. Oggi voglio parlarvi delle donne e degli uomini che hanno scelto di metterci la faccia, insieme a me, in questa sfida. Sono persone libere, radicate sul territorio, espressione di ogni fascia sociale, di ogni borgo, di ogni categoria. Non sono professionisti della politica, ma professionisti della vita, ciascuno con la propria storia, il proprio impegno, le proprie battaglie – ha detto l’aspirante fascia tricolore – Insieme rappresentiamo un’idea chiara di Capaccio Paestum: una città che cresce, ma che non si snatura; una città che valorizza le sue radici, ma che guarda avanti; una città dove i diritti non siano privilegi e dove chi lavora, chi studia, chi si sacrifica, trovi una guida seria, onesta e competente. Non promettiamo miracoli, non lanciamo grandi promesse. Abbiamo visione, passione, concretezza. E soprattutto abbiamo rispetto per tutti». L’avvocato Corradino nel corso del suo intervento ha inevitabilmente ripercorso le tappe della vicenda giudiziaria che hanno colpito la città: «Una ferita aperta, che ha colpito l’immagine della nostra città e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Ma noi non possiamo restare fermi, né vivere di sospetti o di rancori. Dobbiamo ripartire, con serietà e rigore, voltando pagina ma senza dimenticare. La legalità non è uno striscione da esibire quando conviene: è un dovere quotidiano, un atteggiamento, un principio che deve guidare ogni scelta. Per questo, chi ha scelto di stare con me lo ha fatto perché crede in un’idea limpida di amministrazione, fondata su trasparenza, sobrietà e coraggio. Non lasceremo più spazio a zone d’ombra, non ci saranno scorciatoie, né interessi nascosti – ha detto – Capaccio Paestum merita un governo che dia l’esempio, che lavori alla luce del sole, che sappia distinguere l’interesse collettivo da quello privato. E noi questo lo garantiremo, con fermezza e con umiltà. Perché la fiducia si riconquista con i fatti, non con le parole. E i fatti arriveranno, uno dopo l’altro. E mentre proviamo a rialzarci, ci ritroviamo a fare i conti con una nuova preoccupazione concreta: la tassa sui rifiuti. Ho scritto al commissario prefettizio perché non si può più tacere. La Tari rischia di diventare un colpo durissimo per le famiglie, per le attività, per l’intera comunità. La gente ha paura, e ha ragione. Mi sono informata, ho studiato gli atti, e quello che ho trovato è grave. L’Eda, l’Ente d’Ambito, ha pubblicato la determinazione della Tari per il biennio 2024-2025: salta subito agli occhi uno squilibrio economico-finanziario causato da coperture mancanti negli anni passati». La candidata alla carica di primo cittadino ha poi sottolineato che la Tari passa da 6 milioni euro a oltre 11 e mezzo. Un aumento di quasi cinque milioni di euro in un anno. «È inaccettabile. Ho chiesto al commissario di verificare tutto, di accertare come sia stato possibile un tale scollamento, perché i cittadini non possono continuare a pagare il prezzo di errori che non hanno commesso. Per anni sono state raccontate bugie. Ora è tempo di verità. Basta con le finzioni, basta con i giochi sulle spalle della gente. Capaccio Paestum ha bisogno di pulizia, non solo nei conti, ma nell’anima. E noi siamo qui per questo. In questi giorni sto attraversando ogni angolo della nostra città dai centri abitati alle contrade. Vado di persona, senza filtri, senza comparse. Vado per ascoltare, per capire, per guardare negli occhi chi vive ogni giorno i problemi veri. E quello che sento non sono solo lamentele: sono grida di dignità, sono richieste di attenzione, sono ferite aperte». E poi focus sulle priorità: servizi che funzionino, strade sicure, scuole decorose, spazi pubblici curati, una città normale, solo per citarne alcuni. «Questa comunità è stata ferita ed umiliata. Penso alle fasce deboli, a quei lavoratori, anche dipendenti comunali, che vengono umiliati per un posto di lavoro. Come ho già detto in occasione del primo maggio, il lavoro non può essere ricatto ma deve essere riscatto. Per troppo tempo è stato la merce di scambio ma adesso non sarà più così – ha aggiunto ancora – Le partecipate dovranno essere attenzionate dall’azione amministrativa, ma prima di toccare l’ultimo dipendente saranno le figure apicali a essere ridimensionate. Gli incarichi e le consulenze d’oro cesseranno di esistere, soprattutto se essi vanno ad inficiare le possibilità di spese di un ente che è già al collasso».