di Andrea Pellegrino
Il problema viabilità sul viadotto Gatto sarebbe collegato ad una cattiva gestione del porto commerciale di Salerno. A quanto pare le infinite code di tir, ormai quotidiane, lungo la principale arteria cittadina d’ingresso per la città, sarebbero determinate da un porto che è al limite del collasso. Gli spazi interni infatti sarebbero stati occupati senza criterio ed in alcuni casi in maniera del tutto arbitraria. Alla base non ci sarebbe nessun tipo di controllo rispetto a quanti utilizzano spazi comuni a proprio piacimento. Ed in particolare, a creare i maggiori problemi, sono coloro che scaricano dalle navi le autovetture. Il tutto sotto l’occhio assente dell’Autorità portuale di Salerno che da tempo non si vede e non si sente nell’area portuale, nonostante l’emergenza in atto. Ad aggravare la situazione c’è anche lo sciopero della Canateco spa del porto di Napoli, società ad un passo dal fallimento. Così le navi che avrebbe dovuto accogliere lo scalo napoletano sono state dirottate verso Salerno e Civitavecchia e a quanto pare la situazione non dovrebbe sbloccarsi a breve. Così si preannunciano altre giornate infernali e da più parti giungono gli appelli all’Autorità Portuale ed anche alla Capitaneria di Porto di Salerno. Ieri anche Agostino Gallozzi avrebbe indirizzato un missiva all’attenzione di Andrea Annunziata affinché si ristabilisca ordine all’interno dello scalo portuale, diventato terra di nessuno. Ciò consentirebbe un maggiore ingresso dei camion provenienti dall’autostrada – e quindi dal viadotto Gatto – con notevoli benefici alla circolazione stradale ormai in tilt nelle diverse ore della giornata. Ma il primo problema legato alla viabilità sarebbe proprio interno al porto ormai rimasto a secco di ogni spazio di manovra, nonostante il continuo afflusso di merce e dunque di camion e navi che approdano. C’è chi sostiene che i giorni che verranno saranno ancora più difficili se non ci sarà un rapido intervento dell’Autorità portuale che metta ordine all’interno della struttura ormai “occupata” da qualcuno a proprio piacimento.