Gli avvocati dicono basta alle carenze organiche e alla introduzione di norme che disattendono le previsioni costituzionali! Il Sistema Giustizia, specie con riferimento alle disfunzioni organiche e strutturali che, con sempre maggiore frequenza, in tutta la Regione, limitano gravemente le funzioni degli Uffici del Giudice di Pace, deve essere messo in condizione di funzionare correttamente per garantire il diritto dei cittadini ad avere processi celeri e di qualità, nel rispetto della Carta Costituzionale. Nessun miglioramento potrà concretizzarsi ove si ragioni ancora con la logica del mero rispetto dei dati statistici sollecitato dall’Europa. E’ indispensabile, oggi più che mai, l’adozione di norme mirate a garantire le funzioni svolte dai giudici di pace per evitare che, tra qualche mese, vi sia una vera e propria paralisi delle attività, quando saranno trasferite loro nuove rilevanti competenze. I meri propositi oggi non sono più sufficienti in quanto i ritardi e le disfunzioni incidono gravemente sul diritto di difesa costituzionalmente garantito e, quindi sulle prerogative dei cittadini e sulla funzione degli avvocati. E’ necessario denunciare, in proposito, un gravissimo tentativo che in questi giorni è stato riscontrato nella previsione di una norma nel DDL Bilancio, concernente l’ introduzione di una misura di sbarramento che- se approvata- provocherebbe l’estinzione di una serie di processi civili per omesso o, addirittura, per parziale pagamento del contributo unificato”. La misura, ipotizzata in diversa formulazione anche qualche anno fa e subito censurata dalla Corte Costituzionale, è tesa con ogni evidenza a negare il diritto di difesa attraverso l’introduzione di uno sbarramento fiscale all’accesso alla Giustizia, soprattutto nei confronti dei cittadini che versano in condizioni economiche disagiate. I propositi alla sua base sono gravissimi anche perché la “misura” ha l’evidente scopo di essere utilizzata quale mezzo al fine per rimediare alle denunciate carenze del Sistema attraverso la limitazione del numero dei giudizi pendenti e futuri, a meri fini statistici. Il Consiglio dell’Ordine contesta con fermezza l’improvvido tentativo e le gravi carenze organiche e strutturali che attanagliano, in particolare, gli uffici del giudice di pace, rinnovando l’invito ai competenti organi nazionali a voltare pagina, impegnandosi a rispettare le regole, anche costituzionali, a base dello stato democratico, il quale deve agire a tutela dei cittadini, garantendo in tutte le sedi giudiziarie le risorse umane e strumentali indispensabili per assicurare ai cittadini un processo celere e di qualità. Lo scrive in una nota Gaetano Paolino, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Salerno e dell’Unione regionale dei Fori della Campania
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