Convocato dal Presidente Vincenzo De Luca, si è svolto presso la sala Giunta della Regione Campania un tavolo di lavoro con gli operatori del settore della ricerca per la lotta alle patologie oncologiche. All’incontro hanno partecipato le strutture che operano sulle terapie di prevenzione e cura delle patologie oncologiche in Campania, le maggiori strutture di ricerca del territorio regionale (presenti tra gli altri i dipartimenti interessati dell’Università Federico II di Napoli; della Seconda Università; dell’Università di Salerno, dell’Università del Sannio, dell’Università Parthenope, i principali istituti del CNR, il Centro di Biotecnologie del Cardarelli, l’IRCCS Fondazione PASCALE, l’IRCCS, SDN, TIGEM).
Coinvolte anche le strutture operanti nell’ambito del trasferimento tecnologico alle imprese dei risultati della ricerca, sia quelle selezionate nell’ambito dell’ultimo Bando del MIUR (il Distretto ad Alta Tecnologia Bioscience e gli Aggregati pubblico privati Biocam, Ehealthnet, M2q, Marea, e Sorriso) sia quelli già da tempo operanti sul territorio (tra cui Technapoli; Bioteknet; Biogem; Ceinge; Fondazione Ebris). A tali strutture ovviamente si potranno aggiungere, e potranno dunque far pervenire il loro contributo tutte quelle realtà di ricerca e di trasferimento tecnologico che operano soprattutto in materia di prevenzione sistemica.
“Abbiamo incontrato i ricercatori impegnati nella ricerca oncologica – ha dichiarato il Presidente De Luca – per lanciare il progetto “La Campania lotta contro il cancro”. La Regione concentrerà tutte le risorse necessarie nella ricerca sul cancro per un piano condiviso che abbia un obiettivo unico: arrivare ad esempio a produrre vaccini contro le diverse forme di patologie tumorali. Un obiettivo a cui abbiamo iniziato a lavorare proprio con questo primo incontro cui ne seguiranno altri. Dobbiamo innanzitutto fare una scelta di metodo per poter lavorare in modo integrato. Ma anche una scelta di campo: mettere a gara e riunificare diversi progetti di ricerca. Dobbiamo massimizzare lo scambio di risultati e l’unitarietà di un progetto dove possono trovare spazio tutti (privati, industria e ricerca). Questa è la grande sfida che deve partire dalla Campania”.