Erika Noschese
Giorgia Meloni questa mattina sarà a Salerno per incontrare i cittadini e deporre un omaggio floreale ai piedi del monumento ai Caduti delle Brigate rosse. Una scelta, quella della leader di Fratelli d’Italia, che sembra non piacere. Ad attaccare l’aspirante premier è Raffaele Adinolfi, coordinatore regionale di Popolo della Famiglia e candidato alla Camera dei Deputati nella circoscrizione di Salerno: «La campagna elettorale intrisa di strumentalizzazioni». Secondo Adinolfi, infatti, «la visita di Giorgia Meloni avrebbe l’obiettivo di una mera passerella in vista delle Politiche del prossimo 4 marzo. “Pericolo Brigate Rosse? – riflette Raffaele Adinolfi – Non ci sono allarmi, nessun pericolo: solo una squallida passerella elettorale. Prosegue una campagna elettorale senza vergogna: dopo le false pro- messe si sollecitano ed alimentano le false paure». E ancora: «E così mentre la sinistra strumentalizza ed agita l’anacronistico tema del pericolo fasci- sta risponde la destra che a Salerno resuscita il terrorismo rosso con una visita al monumento che ricorda le vittime delle Brigate Rosse. Ormai è chiaro che in Italia non ci sono statisti, ma politici piccoli piccoli che speculano sulla paura della gente alimentando irresponsabilmente tensioni sociali che altrimenti sarebbero sopite. Siamo d’accordo a porre un freno ai migranti: ma questo è un problema sociale reale ed attuale. Il resto solo squallide passerelle elettorali». Non si è fatta attendere la replica di Fratelli d’Italia, dopo gli attacchi di Popolo della Famiglia. «Le affermazioni di Adinolfi sono stupefacenti. Se ha bisogno di riflettere per giungere a conclusioni assolutamente sballate, gli consiglio di rinunciare all’immane sforzo», ha dichiarato il presidente regionale e capolista al Senato nel Collegio Campania 3, Antonio Iannone. «La visita di Giorgia Meloni a Salerno vuole essere un omaggio a coloro che hanno sacrificato la propria vita per rappresentare lo Stato. Non si capisce da cosa si desuma la volontà di riesumare il fascismo: in quel tragico 26 agosto 1982, in via Parisi, a Salerno, non vennero trucidati dei gerarchi fascisti, ma vennero ammazzati due agenti di Pubblica Sicurezza e un caporale dell’Esercito. Invitiamo Adinolfi a venire con noi invece di blaterare, probabilmente a scopo di uscire dall’anonimato politico. Evidentemente, chi accusa di strumentalizzazioni è egli stesso artefice della ricerca di una visibilità che vorrebbe consumarsi parlando di altrui iniziative. Mai come in questo momento, i nostri Uomini in divisa hanno bisogno di sentire la vicinanza di quelle forze politiche, da sempre sensibili al tema dell’impegno per la legalità e di tutela dello Stato». Secondo Iannone, dunque, le «iniziative che portiamo avanti, sempre e non solo in campagna elettorale, sono inspirate costantemente dal valore del riconoscimento della Patria e di coloro che la difendono. Con Giorgia Meloni, che ringraziamo per l’insospettabile impegno, siamo schierati oggi giorno con i nostri Militari e le Forze dell’Ordine, incredibilmente penalizzati dalla mancanza di sostegno da parte dei governi a maggioranza Pd».