Catturato dai carabinieri a Torre Anunziata, nel Napoletano, Valentino Gionta, nipote dello storico capoclan dell’omonimo gruppo camorristico. L’uomo, ritenuto dagli inquirenti, l’attuate reggente del potente clan egemone nella città vesuviana, era nascosto in una botola.
Gionta era latitante dal giugno scorso, quando era sfuggito alla cattura durante l’esecuzione di una misura cautelare in carcere per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, armi e altri reati.
I militari del Gruppo di Torre Annunziata l’hanno trovato in un appartamento del rione Provolera, nascosto in una botola ricavata appositamente nelle pareti e trasformata in nascondiglio.
Circondato dai militari, il latitante si è arreso senza opporre resistenza.
Valentino Gionta era in un appartamento apparentemente disabitato di proprieta’ di un ergastolano, zio di sua moglie, e in quella stessa palazzina abita con i suoceri. La botola in cui si era nascosto all’arrivo dei carabinieri era stata ricavata nel pavimento di uno sgabuzzino attiguo ad un piccolo salotto, e attraverso quel passaggio apribile tramite telecomando si arrivava ad una stanzetta. Con lui aveva bagagli e persino l’ordinanza di custodia cautelare per associazione a delinquere di stampo mafioso e di estorsione di cui era destinatario. L’uomo e’ figlio di Aldo, anche lui latitante fino ad agosto scorso, quando fu arrestato mentre dal porto di Pozzallo, nel Siracusano, insieme ad altre tre persone fingeva di essere un turista diretto a Malta; e nipote di Valentino Gionta, capo storico del clan, alleato con la mafia corleonese e con i Nuvoletta di Marano, insieme ai quali ha combattuto la Nco di Raffaele Cutolo, condannato a diversi ergastoli tra cui quello per l’uccisione del giornalista Giancarlo Siani.