All’appello lanciato dal senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone ai candidati sindaci per la città di Salerno di dichiarare fin da subito il proprio orientamento in caso di ballottaggio con il sindaco uscente Enzo Napoli, e nel caso specifico di sostenere il candidato del centrodestra Michele Sarno, arriva puntuale la risposta di Antonio Cammarota. Non è, però, quella che Iannone avrebbe voluto dal candidato sindaco e leader de La Nostra Libertà che, a muso duro, rimanda al mittente quella che viene definita una vera e propria ingerenza.
«Questa richiesta al senatore Iannone non compete su Cammarota perché l’alternativa al potere deluchiano, clientelare e familistico così come si accusa, non si fa con la stessa faccia della medaglia, cioè con i riciclati che siedono nella sede acquistata da Giorgio Almirante – manda a dire Cammarota – e non si sostituisce un potere così forte a Salerno con uno dell’Agro Nocerino Sarnese».
Il fondatore de La Libertà ne ha per tutti, a cominciare dalla stessa coalizione di Michele Sarno: «Per noi il suo schieramento, come pure l’altro, sono zattere di salvataggio per consiglieri eletti con De Luca che altrimenti non sarebbe rientrati in consiglio comunale. L’alternativa, invece, si pratica sul campo ed in questo la domanda nei confronti di Cammarota è davvero mal posta perché da quindici anni noi siano all’opposizione senza cedere mai su nulla e sempre in posizione eretta nel nome del popolo. Questa insinuazione di Iannone è il solito vizio di chi non viene dalla regola del consenso e quindi non sa rispettare questa regola. Non capisce che il popolo, proprio come cinque anni, fa stabilisce chi deve essere eletto in consiglio comunale e chi no, e dovrebbe ricordare il suo dato. Ed è sempre il popolo che decide chi va al ballottaggio. E’ il consenso, quello proprio e quello degli altri, e la sua qualità a determinare poi che tipo di aggregazione dare all’alternativa. Comunque stia tranquillo il senatore Iannone, la nostra intransigenza non si discute perché è nei fatti, abbiamo scelto la strada più difficile per non tradire e per non scendere a compromessi con nessuno. Noi rappresentiamo tre liste che ci sostengono con l’apporto di professionisti, gente assolutamente nuova e che vive del proprio lavoro, di associazioni come il Codacons. Le nostre liste sono una vera novità di coerenza e libertà. Questo per rispondere al senatore Iannone perché vedere Stasi e Ventura rappresentare il suo partito nella sede di Giorgio Almirante è davvero poesia, vedere la destra salernitana rappresentata da deluchiani in giro per zattere di salvataggio nella sede di Giorgia Meloni è autentica poesia».
Cammarota ne ha anche per i pentastellati: «Altri candidati sono il coniglio tirato fuori dal cilindro del mago, al sesto, settimo tentativo per entrare in consiglio comunale non hanno alcuna credibilità. La Barone è la candidata ufficiale del Movimento Cinque Stelle ma anche lì è stata allestita una nuova zattera di salvataggio per persone che non sanno come entrare o rientrare in consiglio comunale».
Per Cammarota non c’è spazio per chi crede di poter fare i soliti giochetti elettorali: «I progetti politici si fanno partendo da lontano, lavorando sul territorio e non un mese prima dalle elezioni. Siamo sul campo da quindici anni con una sede sempre aperta e pronta a recepire non da ora le istanze dei cittadini di Salerno. La scelta autentica di rimanere fuori dai partiti è la scelta di rimanere liberi da logiche di Caserta, Napoli o dell’Agro Nocerino Sarnese che nulla hanno a che vedere con i destini della città di Salerno che dovrà essere governate nei prossimi giorni».
Decisamente contrario anche alla discesa in campo di Priscilla Salerno: «Già ad aprile venne a trovarmi in associazione e durante l’incontro con lei, in maniera cordiale ma deciso, ho manifestato il mio parere negativo. Ho pieno rispetto per le sue scelte ma il suo attivismo è solo motivato da personalismo e non dalla voglia di serio impegno politico e quindi non ne condivido la candidatura. D’altronde il suo girovagare mi da l’impressione solo di una evidente ricerca di un posto al sole».
Deciso e pungente anche sul giudizio sull’amministrazione guidata da Enzo Napoli: «La peggiore amministrazione di sempre. Lo dimostra il crac al bilancio che è responsabilità di chi ha governato la città negli ultimi 20 anni. I numeri sono impietosi: abbiamo il quarto deficit d’Italia ed un debito cinque volte superiore a quello di una città come Napoli. C’è anche incapacità di gestire i destini della città, abbiamo avuto solo interventi di piccolo cabotaggio, c’è bisogno di scelte forti e coraggiose».
Cammarota sindaco… «Per prima cosa creerei due assessorati necessari, uno al mare e l’altro al lavoro. Tra le priorità c’è indubbiamente quella di delocalizzare il porto commerciale. La città dovrà avere altri nuovi obiettivi: integrazione sociale, partecipazione, efficienza dei servizi, responsabilità certe e riconoscimento del merito».