di Monica De Santis
“Si sta lavorando alla clemente per cercare di far sì che alla riapertura delle scuole non vi sia nessuna carenza di docenti”. A dirlo è Laura Patrizia Cagnazzo, dirigente scolastica e presidente dell’associazione AssoMiMe, che traccia un punto a meno di un mese dal ritorno in classe, dopo la fine dello stato d’emergenza dovuto alla pandemia… “In realtà ci sono ancora molte nomine che dovranno essere fatte, ma io conto che in questo lasso di tempo si provvederà a fare ciò che si deve. Anche perché iniziare la scuola senza i docenti è un problema, perché la carenza di organico porterebbe ad un decremento delle ore, l’organizzazione diventerebbe complicata, mentre le famiglie si aspettano di avere finalmente un rientro in normalità”. Già un rientro in normalità dopo due anni e mezzo vissuti in maniera tutt’altro che normale… “Ad oggi le precauzioni covid sono state molto attenuate. Il ministero dell’istruzione al momento non ha dato nessuna indicazione specifica, le uniche che abbiamo sono quelle del Ministero della Salute e sono tutto sommato le cose che abbiamo sempre fatte da due anni e mezzo a questa parte, il ricambio d’aria nelle aule, sanificazione dei bagni, igienizzare di frequente le mani ed evitare assembramenti”. Sulla questione delle mascherine la dirigente scolastica è ottimista… “Credo che finalmente i ragazzi potranno stare in classe senza dover indossare le mascherine, perchè anche il comitato tecnico scientifico si sta orientando verso questa decisione. Ovviamente questo non riguarderà i soggetti fragili che vanno tutelati ancora contro il Covid”. Ma se da un lato le restrizioni Covid sembra diventare solo un brutto ricordo, dall’altro, come fa notare la Cagnazzo si rischia un’altra emergenza, quella dovuta alla mancanza del gas e al risparmio energetico che molti comuni stanno adottando… “Speriamo bene perché paradossalmente quello che sta per arrivare sarà un autunno molto caldo sotto questo punto di vista. Purtroppo al momento non ci sono indicazioni neanche in merito a questo. Si sa che bisogna attuare dei piani di risparmio energetico, ma come questi potrebbero incidere sul sistema scolastico ancora non lo sappiamo. Il rischio comunque di un uso limitato dei termosifoni, comunque è possibile, purtroppo bisogna attendere. Anche perchè neanche i comuni stessi sanno come fare per gestire questi costi che sono lievitati in maniera esponenziale da quando è iniziata la guerra tra Russia ed Ucraina. C’è chi dice che dobbiamo stare tranquilli, che abbiamo riserve a sufficienza e ovviamente non questo c’è lo auguriamo anche perchè tenere i bambini a scuola con le finestre aperte per far arieggiare e senza i termosifoni accesi, se non si beccano il covid si prenderanno la bronchite”. E su questo tema la Cagnazzo batte ancora, affermando che tutti i dirigenti scolastici si aspettavano maggiore attenzione in materia di ventilazione meccanica all’interno delle aule… “Purtroppo non si è pensato di investire su questo che è l’unico sistema garantito dall’Oms e che riduce in maniera massiccia la possibilità di contagio da Covid. Capisco che sono interventi importanti, che prevedono un impegno economico non indifferente, ma su questo bisogna puntare molto di più”. Tornando alla carenza dei docenti la Cagnazzo spiega che… “In realtà le scuole attualmente hanno bisogno di personale, in particolare di persone di segreteria. Il Ministero ha fatto uno sforzo per dotare le scuole, anche attraverso i fondi Pnrr di maggiori disponibilità economiche, per mettere a frutto attività didattiche di inclusione. Ecco, questi fondi devono essere gestiti a livello economico e finanziario. Dovranno avere una ricaduta positiva sui ragazzi. E per fare questo c’è bisogno di un maggior numero di personale amministrativo”.