di Matteo Maiorano
Bogart sì, Bogart no. I recenti problemi avuti dalla nota discoteca salernitana sono motivo di preoccupazione per tanti giovani salernitani frequentatori delle notti cittadine. Il locale sarebbe riaperto dopo che si erano posti i sigilli perchè la struttura accoglieva un numero maggiore di giovani durante una recente festa. Il punto sulla movida salernitana tracciato da ragazzi che frequentano i locali cittadini. Tendenze e costumi di una generazione che sta inevitabilmente volgendo il proprio sguardo verso altri poli di aggregazione. «Ricordo con piacere i Mak P, cerimonia dei licei salernitani che elegge re e reginetta, in perfetto stile americano». A dichiararlo Valeria Galluzzi, la quale fa il punto della situazione sulle notti dei giovani salernitani: «Il popolo della night life si concentra adesso verso la costa sud salernitana. Il locale più frequentato nel periodo invernale è il B-Side con la sua ormai famosa serata del martedì, il “Martes Urbano”, fatta di ritmi latini e reggaeton». Per Fulvio Faiella, 24 cantautore, il flusso di giovani si sta spostando verso altri lidi: «A Salerno città i giovani non sanno più come divertirsi. Non c’è nulla, nessun punto di aggregazione notturno. C’è anche difficoltà a muoversi. Un quattordicenne che magari vuole andare a ballare ha diversi problemi per spostarsi. Cava de’ Tirreni da questo punto di vista ha sovrastato Salerno». Il paragone con il vicino territorio è presto spiegato: «Il venerdì sera Salerno è vuota. Il comune cavese alla stessa ora pullula di persone in giro, i bar sono pieni. Questo è dato magari dal fatto che al centro ci sono delle discoteche , come il “Freskoni” e l'”Officina”, ma anche il “Marte”. Aggiungerei -prosegue Faiella – il fatto che nella nostra città ci sono delle restrizioni a cui i locali devono sottostare. Non è possibile superare un certo numero di decibel prima della mezzanotte, mentre dopo è quasi vietato riprodurre musica. Dopo un certo orario chiudono tutti». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il disc jockey Raffaele Rivelli: «La Salerno notturna si divide per fasce d’età: nei pressi di largo Abate Conforti si concentrano gli adolescenti, mentre sul corso Vittorio Emanuele il target d’età è più alto. Ritengo che alcune restrizioni in città limitino il flusso di ragazzi per le strade del centro città». Il parere è condiviso anche da Giovanni Barletta. Il giovane, iscritto presso l’università di Salerno, dichiara: «La movida salernitana si è totalmente spostata a Cava de’ Tirreni. Non parlo solo dei week end, tutta la settimana il capoluogo cavese è pieno di giovani salernitani in preda alla noia data dal contesto urbano di Salerno. Nella nostra città o ti fossilizzi in un bar oppure vai girovagando per una città vuota. E le motivazioni, da mio punto di vista, non sono da ascriversi alla crisi economica».