di Andrea Pellegrino
Bene il sociale, male l’ambiente. Il bilancio di previsione 2016 mette in evidenza, in particolare, questi due aspetti. Lo schema è stato approvato dalla giunta Napoli, con la consueta ormai assenza dell’assessore al bilancio Alfonso Buonaiuto, da tempo lontano dalle stanze del Palazzo di Città, pur mantenendo ancora il posto all’interno dell’esecutivo. Ma al di là dell’aspetto politico, il bilancio di previsione si pone sulla scia di quello passato ed appena “consumato”. Criticità nell’incassare i tributi comunali, tasse elevate e robusto fondo di svalutazione crediti. Insomma nulla di nuovo nelle casse di Palazzo di Città appesantite da spese importanti, come le consuete milionarie luminarie natalizie.
Previsione Tari, dunque per quanto riguarda i rifiuti, pari a 41 milioni di euro. Tradotto a cittadino, anche nel 2016 i salernitani si accolleranno 300 euro circa cadauno per il servizio, che tra l’altro non eccelle ed è finito più volte al centro di aspre polemiche. E sempre nell’ambito dell’ambiente, la somma iscritta in bilancio per il programma «Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento» è pari a zero. Nessuno stanziamento nonostante i livelli d’inquinamento non proprio rassicuranti in città: basti pensare che al termine del 2015 le centraline avevano sforato i parametri previsti per legge per le polveri sottili.
Bene, invece, lo stanziamento per le politiche sociali con l’amministrazione comunale che investe nuovamente su disabili, assistenza, mensa scolastica e trasporto. Piccola boccata d’ossigeno per il Teatro Verdi grazie alla Regione Campania, guidata da Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno. Una cifra che comunque non piana il distacco tra spese ed entrate del Massimo cittadino. Infatti, secondo il prospetto dei servizi a domanda individuale, a fronte di una previsione di costi pari a quasi 6 milioni di euro, si prevede un incasso (finanziamenti compresi) pari a 3 milioni e 600mila euro. A conti fatti una copertura del 61 per cento. Malissimo, invece, per la gestione degli impianti sportivi, dove il Comune recupera solo il 19 per cento delle spese. In cifre, le uscite sono pari a 2 milioni e 600mila euro, mentre gli incassi appena 500mila. Discrepanza, invece, sui parametri di deficitarietà strutturali, quantificati in tre (su 10) all’interno della nota integrativa al bilancio dei previsione 2016 nel mentre l’allegato riporterebbe quattro parametri sforati. Dopo il via libera della giunta comunale, l’atto dovrà passare al vaglio del Consiglio. E sarà l’ultima volta di questa consiliatura.