Bicchielli (FI), chi tocca sindaco tocca Stato, ora tutele - Le Cronache Attualità
Attualità Castiglione dei Genovesi

Bicchielli (FI), chi tocca sindaco tocca Stato, ora tutele

Bicchielli (FI), chi tocca sindaco tocca Stato, ora tutele

“L’aggressione subita da Carmine Siano, sindaco di Castiglione del Genovesi, è un fatto gravissimo che non può essere considerato un episodio isolato. Colpire un primo cittadino significa colpire lo Stato e la democrazia dei territori”. Lo dice Pino Bicchielli, vice responsabile nazionale Enti Locali di Forza Italia e coordinatore del Comitato sul delitto Angelo Vassallo in Commissione parlamentare Antimafia. “Parlo da chi segue quotidianamente le difficoltà degli amministratori locali e da chi, in Antimafia, conosce bene quanto l’isolamento istituzionale sia spesso il primo alleato della violenza – prosegue Bicchielli -. Sindaci e amministratori, soprattutto nei piccoli e medi comuni, operano in condizioni di forte esposizione personale, affrontando tensioni sociali, illegalità diffusa e crescenti responsabilità senza adeguati strumenti di tutela”. “La solidarietà espressa in queste ore a Carmine Siano è doverosa, ma non può bastare – sottolinea -. Serve una risposta politica e istituzionale più forte, capace di trasformare questo episodio in un punto di svolta. Occorre riaffermare con chiarezza un principio fondamentale: chi tocca un sindaco tocca lo Stato». “Forza Italia ritiene necessario aprire una fase nuova sul tema della sicurezza degli amministratori locali. Occorre rafforzare in modo strutturale le tutele per i sindaci più esposti, istituire un monitoraggio costante dei fenomeni di intimidazione, comprese quelle meno visibili ma quotidiane, e garantire risposte rapide e riconoscibili da parte dello Stato”. “L’esperienza maturata sul caso Vassallo – conclude Bicchielli – ci insegna che la solitudine istituzionale rende vulnerabili gli amministratori onesti. Difendere i sindaci non significa difendere una categoria, ma proteggere la democrazia dei territori. Lo Stato deve esserci, prima che la violenza parli. Perché la paura non può mai diventare una forma di governo”. (