Dopo la revoca del vicesindaco Antonella Raimondi arriva la nomina di Marcello Civale. Sarà lui, infatti, a prendere il posto dell’estromessa Raimondi, unica vittima (politica) del turn over di metà consiliatura del governo cittadino Benincasa. L’atto è stato pubblicato ieri sul sito istituzionale del Comune di Vietri sul Mare ed ufficialmente ricompone l’esecutivo cittadino con una particolarità in più. O forse due. La prima è che nel decreto a firma di Franco Benincasa, il sindaco, appunto, nel nominare Civale vicesindaco, revoca il suo incarico di presidente del Consiglio comunale. Dunque, contrariamente a quanto stabilito da statuto, regolamento e da disposizioni nazionali: il primo cittadino con proprio decreto ha provveduto a revocare un incarico la cui competenza è prettamente consiliare. Civale, infatti, avrebbe dovuto dimettersi con un documento redatto di suo pugno prima di entrare in giunta. In caso contrario la revoca spetterebbe solo e soltanto al Consiglio comunale, l’organo ossia che elegge il presidente dell’Assise. Nell’atto, testualmente, si legge: «revocare le deleghe quale consigliere comunale (senza indicarle, ndr) e di presidente del Consiglio comunale». Inoltre nel medesimo decreto non vengono indicate neppure le deleghe assegnate all’assessore – vicesindaco. «Forse l’euforia del referendum ha fatto un brutto scherzo al primo cittadino che ha firmato un atto (forse) senza accorgersi di aver revocato l’incarico del presidente del Consiglio comunale, la cui competenza spetta esclusivamente all’organo consiliare», commenta Davide Scermino, coordinatore cittadino di Forza Italia. Seconda particolarità, il venir meno delle quote rosa. Da due assessori donne, l’esecutivo passa ad averne solo uno, seguendo il procedimento inverso rispetto a quanto previsto dalla norma. «Anche in questo – prosegue Scermino – l’euforia elettorale e la fretta di comporre la nuova giunta ha fatto perdere al sindaco una donna per strada, venendo meno così il principio ormai consolidato e rispettato delle quote rosa, applicano in ogni comune d’Italia».
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