di Arturo Calabrese
Sono intervenuti nel pomeriggio di ieri gli artificieri di Caserta, corpo speciale di Battipaglia, per un sopralluogo nell’area dove sabato scorso è stata rinvenuta una bomba. Si tratta di un cantiere nel quale è in realizzazione un parco. I rilievi, avvenuti nel giro di qualche ora, daranno adesso spazio ad un resoconto che passerà al vaglio della Prefettura. Lì, il prefetto Francesco Russo siederà con tutti gli altri attori battipagliesi ai quali l’esercito esporrà i dettagli della situazione e darà le linee guida per il breve futuro. Al momento, gli artificieri non si sbottonano anche perché c’è da studiare a fondo i rilievi e capire a fondo la sua pericolosità. La bomba è stata messa in sicurezza, coperta da alcuni sacchi di materiale inerte, e l’area totalmente recintata onde evitare possibili intromissioni o manomissioni. «La notizia di oggi (ieri per chi legge, ndr) – dice la sindaca – è l’arrivo sul posto del 21° Reggimento Genio Guastatori di Caserta che ha provveduto ad effettuare i rilievi del caso. Al termine delle operazioni l’intera area interessata al cantiere è stata interdetta al pubblico, e le relative operazioni di scavo sono sospese in attesa di nuove determinazioni. Presenti i carabinieri, la protezione civile, la polizia municipale, i volontari della croce rossa». I cittadini battipagliesi, in particolare quelli del Rione Turco, stanno vivendo adesso ore di ansia e di preoccupazione per ciò che può accadere a causa di una deflagrazione dovuta a qualsivoglia motivazione. Su questo aspetto, però, sia dall’esercito che da Palazzo di Città arrivano rassicurazioni.
Il ritrovamento
Gli operai attivi nel cantiere, intenti a scavare, hanno rivenuto l’amara scoperta ed in seguito ad essa è scattato il protocollo sicurezza. Ciò è accaduto sabato e il primo sopralluogo è avvenuto solo ieri, dopo cioè oltre tre giorni a causa anche del Ferragosto. Nulla è accaduto, ma l’attesa non ha fatto riposare con la dovuta calma i residenti della zona che hanno lamentato tale ritardo, seppur una prima messa in sicurezza era già avvenuta.
Il precedente
Nel settembre del 2019, Battipaglia divenne una vera e propria zona rossa, esattamente identica a quella che di lì a qualche mese si sarebbe conosciuta col Covid. I cittadini vennero fatti evacuare e sistemati in una zona periferica della città. Forze dell’ordine e Protezione Civile organizzarono una giornata praticamente perfetta durante la quale gli artificieri portavano avanti le operazioni di disinnesco di quell’ordigno, molto simile a quello rinvenuto adesso. Tutto andò per il meglio e nella tarda serata, ogni cittadino potette tornare a casa. Quell’operazione è stata la più grande della storia in tutta Italia e ancora oggi viene presa ad esempio come modello da seguire. Da essa, l’esercito ha avviato nuovi studi coi quali sono state messe a punto nuove modalità di intervento in casi simili. Non è chiaro se succederà la stessa cosa, lo si capirà nei prossimi giorni, ma di certo l’ordigno non potrà rimanere lì e qualcosa di concreto dovrà essere fatto al più presto.