Battipaglia, Piu Europa sempre nel degrado - Le Cronache Attualità
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di Andrea Verderame

Oggetto dei desideri di un’importante fetta della popolazione battipagliese, purtroppo neanche questo Natale porterà in dote l’auspicata rigenerazione del Piu Europa, il cui cantiere versa ormai da anni in condizioni di abbandono e continuo detrimento. Il progetto iniziale, modificato e ridimensionato negli anni, prevedeva la costruzione di un’area polifunzionale che oltre ad ospitare uffici, bar e ristoranti, avrebbe fatto da hub per i tanti viaggiatori che giornalmente attraversano la città servendosi del trasporto pubblico su gomma o ferro, permettendo allo stesso tempo, grazie ad un imponente sovrappasso, il collegamento fra due parti della città divise dalla tratta ferroviaria. Progetto, tuttavia, rimasto ampiamente disatteso; anche a causa di problematiche imputabili alle ditte incaricate dell’appalto che hanno comportato la revoca della convenzione stipulata nel 2012.

Al momento è quantomeno certificata l’utilità dell’opera per i pedoni, stando al reiterato passaggio di persone attraverso il sovrappasso, nonostante questo sia ancora incompleto e formalmente inutilizzabile. Incompleto ma regolarmente inaugurato anni fa alla presenza del presidente De Luca. Ora, dopo circa 40 milioni di euro pubblici e privati profusi nel progetto, delle buone intenzioni iniziali resta solo lo scheletro di un non-luogo divenuto nient’altro che emblema di immobilismo e degrado. E, almeno per il momento, restano mere dichiarazioni d’intenti quelle professate dalla sindaca Francese in occasione della conferenza stampa nella quale, oltre a comunicare la revoca di cui sopra, si impegnava nella pulizia e messa in sicurezza della struttura, non ancora effettuate.

Interventi che, però, sembrano sempre più urgenti tanto per questioni di decoro quanto di salvaguardia dell’incolumità dei cittadini. Il riferimento, tra gli altri, è certamente quello relativo al contenuto ma allarmante incendio che a metà del mese scorso interessò gli spogli locali dell’opera. Ad andare in fiamme furono alcuni materassi utilizzati come giaciglio dalle svariate persone senza fissa dimora che di notte trovano rifugio sotto i tetti dell’incompiuta struttura. Una situazione, quindi, di pericolo e di indecorosa fatiscenza quella in cui versa il P.i.u. Europa che tra i vani aperti di un ascensore e rifiuti di ogni tipo abbandonati in più punti forma un’imbarazzante biglietto da visita per quanti, in treno o sui pullman, giungono nella città capofila della Piana del Sele.

Solo parole, purtroppo, che non si sono trasformate in fatti e in una riqualificazione dell’area; senza considerare l’ironia tipicamente italiana del dover rigenerare una struttura neanche mai entrata in funzione. Negli ultimi tempi sono comparsi a pochi passi da lì un alberello e il busto del compianto Totò, rimasto a prender polvere per anni negli uffici di Palazzo di Città. Ma questi interventi non rappresentano neanche una goccia in un mare, duole dirlo, di immobilismo nel quale da anni è pressoché totalmente immersa la zona della stazione ferroviaria tanto da potersi chiedere con quale sagace battuta il principe della risata avrebbe saputo immortalare la grottesca situazione.

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