Battipaglia, il prossimo consiglio comunale sarà di fuoco - Le Cronache
Provincia Battipaglia

Battipaglia, il prossimo consiglio comunale sarà di fuoco

Battipaglia, il prossimo consiglio comunale sarà di fuoco

di Luca Capacchione

Il Presidente del Consiglio Comunale di Battipaglia Angelo Cappelli ha convocato la riunione dell’assise cittadina presso l’Aula Consiliare di Palazzo di Città per giovedì 16 giugno alle ore 19:00 in prima convocazione, seconda convocazione prevista per lunedì 20 giugno sempre alle ore 19:00. Si prospetta un Consiglio lungo, con sedute fiume ed eventuali rinvii, poiché sono ben tredici i punti all’ordine del giorno ed ognuno di essi ha importanza notevole. Diverse le interrogazioni e le interpellanze, tre proposte deliberative su “Progetto Elettrodotto HDVC Tyrrhenial Link”, “Perdite di bilancio del Consorzio di Bacino SA2” e infine “indennità del Presidente del Consiglio Comunale e gettone di presenza dei consiglieri”. Tre invece le mozioni proposte dall’opposizione su “Istituzione Parcheggio Rosa”, “Adozione del PUMS e del piano della sosta”, “Revoca della delibera di Giunta Comunale che autorizza la costruzione dell’impianto di distribuzione carburante”. Su quest’ultima, il grande fremito degli ultimi giorni ha portato all’intervento dettagliato di Civicamente che, in consiglio, ha co-firmato la mozione con il suo rappresentante Mirra, candidato a sindaco alle ultime elezioni. In una lunga nota del movimento civico si legge, a critica delle ultime dichiarazioni della sindaca Cecilia Francese, sulla questione distributore: “Il Sindaco in diretta televisiva giustificava l’approvazione della Giunta Comunale come un’azione di razionalizzazione delle casse comunali. Infatti, Cecilia Francese affermava che il privato, avendo il permesso dell’ASL e dei Vigili del Fuoco, si sarebbe opposto al TAR ad un eventuale diniego da parte dell’amministrazione, la quale sarebbe costretta a pagare le spese legali. Il Sindaco di fatto non solo giustificava il progetto, anteponendo l’interesse privato a quello generale, ma riusciva anche a prevedere l’esito di un eventuale procedimento giudiziario, in un clima di resa incondizionata senza alcun tentativo di difesa. Tale propensione alla salvaguardia delle casse comunali ci ha procurato non poco stupore, dati i recenti ricorsi al TAR relativamente ad atti dei quali si conosceva già ex-ante la non impugnabilità. Sempre il Sindaco, tramite i suoi canali social, ha provato a spostare l’attenzione della questione sulla donazione da parte del nuovo proprietario del terreno di una parte di esso di circa 4.500 mq per la realizzazione di un’area verde urbana. Ci teniamo a precisare che su tale area “donata”, vista la natura del terreno stesso e la vicinanza al fiume Tusciano, sussiste un vincolo ambientale e di sicurezza che impedisce alcuna edificazione, parliamo di terreni che hanno un valore prossimo allo zero e possibilità nulle di divenire in futuro profittevoli. Infine, il Sindaco e il suo movimento di riferimento, ci comunicano che tutti gli “enti preposti” hanno rilasciato dovuta autorizzazione, impedendo alcuna azione di diniego da parte dell’amministrazione comunale e che il progetto, dal punto di vista urbanistico, risponde ai piani vigenti (Piano Regolatore Generale del 1972, in attesa che la maggioranza riesca ad estrarre il Piano Urbanistico Comunale dal cassetto in cui è incastrato da oltre un anno)”. Poi i quesiti che saranno proposti sicuramente durante il Consiglio Comunale: “Tra gli strumenti di pianificazione urbanistica esiste il cd. Piano di razionalizzazione della rete di distribuzione del carburante (art. 2, co. 1, del D. Lgs n. 32/1998). Esiste nel nostro comune? Poteva essere adottato dall’amministrazione per evitare la sussistenza di “legittimità” della richiesta presentata da parte di una società privata? Se il PUC fosse stato approvato, magari inquadrando l’area come riservata a verde pubblico (dati i numerosi programmi di realizzazione di Parco Fluviale ascoltati nei comizi della campagna elettorale) sarebbe stato possibile escludere la localizzazione di un impianto di questo genere? Ed ancora sul PUC, se avesse inquadrato l’area come finalizzata al soddisfacimento degli standard urbanistici, previsti dal D.M. n. 1444/1968, la localizzazione dell’impianto poteva avere luogo?