Cava de’ Tirreni. Avrebbe trasferito nel nord della Sardegna una società per farla fallire: la vicenda poi è finita al centro di una bancarotta fraudolenta scoperta dalla Guardia di Finanza di Palau con il supporto dei colleghi del comando provinciale di Salerno. L’indagine, coordinata dalla Procura di Tempio, ha portato all’arresto dell’imprenditore di Cava de’ Tirreni Pasquale Adinolfi, 66 anni, finito agli arresti domiciliari nella città metelliana. Le accuse sono di bancarotta fraudolenta e sottrazione di beni per oltre 450mila euro. Secondo la Procura della città sarda avrebbe trasferito beni e risorse di una società del settore del confezionamento di abbigliamento a un’altra azienda a lui riconducibile. Lasciando la prima in stato di insolvenza. La sede della società, in seguito dichiarata fallita dal Tribunale di Tempio nel 2021, era stata trasferita proprio a Santa Teresa Gallura, dove la famiglia gestisce un bar ristorante, trasformandola in una vera e propria “azienda fantasma” che non ha mai operato nel settore dichiarato. L’inchiesta ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Adinolfi U(già titolare di un noto negozio di abbigliamento nel centro di Cava de’ Tirreni) e al sequestro preventivo della somma di denaro sottratta, in attesa della confisca. Infatti, nel corso del blitz i militari delle Fiamme Gialle hanno posto sotto sequestro anche beni per un valore oltre 450 mila euro. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità. Con il coordinamento del procuratore Gregorio Capasso, il pubblico ministero Mauro Lavra ha così aperto un fascicolo d’indagini su quel fallimento sospetto, e Adinolfi è indagato per bancarotta fraudolenta. Gli elementi raccolti finora dalla Guardia di finanza della Tenenza di Palau e del Gruppo di Olbia, hanno portato la Procura ha disporre l’arresto per l’imprenditore, che dopo la convalida è stato ristretto ai domiciliari nella sua residenza a Cava de’ Tirreni.
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