Banca Intesa: niente acqua calda per i dipendenti - Le Cronache
Cronaca

Banca Intesa: niente acqua calda per i dipendenti

Banca Intesa: niente acqua calda per i dipendenti

di Nicola Castorino

Se alle famiglie italiane viene fornito ogni fantasioso suggerimento per contenere i costi delle bollette energetiche, in banca le decisioni sono più drastiche e meno fantasiose. E’ il caso del Gruppo Intesa, dove nei giorni scorsi squadre di tecnici sono stati incaricati di disattivare, in tutte le filiali, l’erogazione dell’acqua calda. Il personale potrà lavarsi le mani solo con acqua fredda: è il messaggio che silenziosamente hanno ricevuto i bancari con l’inizio del nuovo anno. Ma i sindacati di categoria non ci stanno e dopo un primo comunicato di denuncia, in questi giorni, attraverso il proprio organismo di tutela RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) hanno inoltrato all’Azienda una diffida avente per oggetto la  disattivazione della fornitura di acqua calda nei servizi igienici dei locali del Gruppo. In sei punti, Banca Intesa viene richiamata all’osservanza di quanto disposto dalla legislazione e, in particolare, il D.Lgs. 81/2008 che prevede per i lavoratori di poter disporre “di gabinetti e di lavabi con acqua calda, se necessario”. Sul punto si legge in diffida quanto osservato dal sindacato: “non è chiaro come mai fino a ieri lo fosse anche per l’azienda la disponibilità dell’acqua calda ed oggi non più. E’ del tutto evidente che il mero desiderio di risparmio, dal quale pare esclusivamente motivata la decisione in oggetto, non ha nulla a che fare con la necessità richiamata dal legislatore”. Inoltre viene  segnalato come, specie in banca, sia necessario l’uso dell’acqua calda, elencando, in diffida, casi tipici di necessità, quali il maneggio del denaro che comporta il rischio di venire a contatto con sostanze irritanti; la circolazione del virus Sars-Cov2 e sue mutazioni, tutt’altro che cessata, e continua ad essere presente il rischio di entrare in contatto, con questo come con altri agenti biologici, tramite il maneggio di banconote o altri documenti o materiali precedentemente passati per altre mani, o tramite il contatto con superfici infette. Inoltre, tutti i Rapporti ISS-Covid – continua la diffida –  hanno sottolineato, anche rispetto alla prevenzione verso le varianti del virus, la necessità di una applicazione attenta e rigorosa della misura dell’igiene frequente delle mani, in ciò perfettamente in linea con quanto affermato dalla WHO (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), la quale sottolinea l’importanza per chiunque, compresi coloro che hanno avuto l’infezione o che sono stati vaccinati, di aderire rigorosamente alle misure di prevenzione e controllo sanitarie e socio-comportamentali, avendo sempre e comunque identificato fra queste l’igienizzarsi o lavarsi le mani secondo procedure consolidate; e, non ultimi, i rischi denunciati sono maggiorati in caso di presenza al lavoro di persone fragili o comunque particolarmente predisposte a contagi a causa, ad esempio, di un basso livello di difese immunitarie. Viene, in conclusione, denunciato un atteggiamento unilaterale da parte dell’Azienda, adottato senza alcuna consultazione preventiva dei RLS. E’ proprio il caso di affermare che tra Sindacati e Intesa è “guerra fredda”.