di Enzo Sica
SALERNO – «La Salernitana deve cercare di ricavare il massimo da queste ultime due partite di campionato per centrare una salvezza che sembrava davvero lontana non più tardi di un mese fa». Lo dice con la solita franchezza che lo contraddistingue il «toscano» Daniele Balli, ex portiere della squadra granata nelle stagioni tra il 1997 al 1999, formatosi calcisticamente proprio nell’Empoli da dove è partito verso altre società e che oggi vive proprio nella città che sabato ospiterà la Salernitana nell’ultima trasferta stagionale. Dice Daniele:.«Abito poco distante dallo stadio Castellani ma credo che non andrò allo stadio a vedere la partita. La seguirò solo per radio augurandomi che la Salernitana possa centrare un risultato importante» Si emoziona ancora quando parla di Salerno e della Salernitana. «Devi pensare che quando mi dissero di andare a Salerno stavo per rifiutare. Poi acconsentii al mio trasferimento e devo dire che feci benissimo… 64 presenze in maglia granata, tre promozioni due ad Empoli (serie B e poi A) e una a Salerno nella massima serie. Daniele va detto è ancora attaccato a quella casacca granata e ne è rimasto sempre tifoso. «Sì è vero. Ho vissuto due anni eccezionali li da voi e soprattutto quella stagione in serie A mi è rimasta particolarmente nel cuore. Peccato che ci fu quella retrocessione dopo la partita di Piacenza. Potevamo iniziare un ciclo importante se ci saremmo salvati». Ma torniamo al presente e ti chiediamo Daniele: come vive la vigilia della partita di sabato prossimo un toscano-empolese che però ha lasciato il cuore a Salerno? «Diciamo con ansia ma anche con un certo entusiasmo visto che la Salernitana nelle ultime partite è stata davvero eccellente, si è ripresa in classifica ed ora può davvero arrivare ad un risultato che sembrava tanto lontano fino a pochi mesi fa» Deve vincere, ovviamente? «Certo. Deve fare punti e poi alla fine tirare le somme. Dico subito che non sarà facile qui da noi visto che l’Empoli è una buona squadra, già salva ma che ti concede poco. L’abilità della Salernitana dovrà essere quella di dare tutto pensando all’obiettivo-salvezza che potrebbe anche essere raggiunto domenica sera se ci sarà concatenazione con altri risultati favorevoli» Ti aspettavi la metamorfosi di questa squadra che, praticamente, è stata quasi sempre ultima in classifica dall’inizio del campionato? «Assolutamente no ma è chiaro che l’arrivo della nuova società è stato importante perchè nel breve periodo il miracolo sportivo si è avverato. Con l’arrivo del nuovo allenatore Nicola e il direttore Sabatini che hanno dato un’impronta diversa alla squadra con un futuro solido che tutti si aspettavano. E poi questo ritrovato entusiasmo, ho visto attraverso la televisione tante famiglie allo stadio con bambini anche piccoli. Insomma che dire: è stato aperto un ciclo come noi, con quella squadra, lo potevamo aprire nella stagione della serie A se non ci fosse stata quella partita finale di Piacenza che fece crollare tutto» E’ vero quello che dici ma ora siamo di fronte ad un quadro diverso, non credi? «Ma sì, i tempi sono cambiati e penso che questa società non deluderà le aspettative dei tifosi granata che stanno facendo la differenza sia all’Arechi che in trasferta con il loro grande attaccamento alla squadra del cuore» Anche ad Empoli sabato saranno in tanti per sostenere la Salernitana. Quanto incide il loro apporto? «Direi tanto anche se l’Empoli in casa gioca bene. La filosofia di gioco data da Andreazzoli alla squadra è molto precisa, attenti agli esterni alti e bassi che possono metterti in difficoltà ma anche in attacco con Pinamonti, che sta facendo cose egregie, non bisogna abbassare la guardia. Anche Aslan è un centrocampista di un certo spessore. Però sono salvi, hanno la pancia piena e, dunque….» Parliamo della Salernitana. C’è qualche calciatore che ti ha entusiasmato? «La squadra è stata rifatta a gennaio e penso che una delle sorprese maggiori sia il centrocampista Bohinen, calciatore di buone prospettive, così come il brasiliano Ederson. Ma credo che molti altri possano essere calciatori da confermare per il futuro» Cosa dici del portiere Sepe visto che è il ruolo dove sei stato grande protagonista fin quando hai giocato? «Diciamo che ho sempre cercato di essere utile alle squadre nelle quali ho giocato. Tornando a portiere della Salernitana dico che Sepe è un estremo difensore che in serie A può tranquillamente avere grandi chances così come il portiere dell’Empoli Vicario che sta disputando un buon campionato» Altri Balli numero uno ce ne saranno in un prossimo futuro? ««Guarda lo spero visto che sia il mio primogenito Gabriele che ha 24 anni ed è nato proprio a Salerno gioca nel Ponsacco e il secondo, Christian di 20 anni gioca nel San Donato Tavernelle una squadra di serie D sono entrambi portieri» Daniele hai un pensiero, dopo questa bella chiacchierata, per il pubblico di Salerno? «Certo Dico che devono avere fiducia in questa squadra visto che sta davvero bruciando le tappe. Ricordo con grande affetto gli ultras della curva sud Siberiano ma tutto lo stadio Arechi quando ci sono tanti tifosi sugli spalti. I portieri hanno difficoltà notevoli a farsi ascoltare dai difensori. Pazzesco davvero. Lasciami anche dire che quando ci fu l’esordio serie A, in casa con il Milan, 24 anni fa, per arrivare dal parco Arbostella dove abitavo allo stadio Arechi per arrivarci impiegammo tantissimo tempo tra due ali di folla. Qualcosa di eccezionale che si può vedere solo in una grande città come Salerno con questa una grande tifoseria come la vostra». Che percentuali ritieni possono esserci per questa partita tra le due squadre? «Ritengo che la Salernitana proprio per i bei risultati ottenuti negli ultimi tempi in trasferta possa avere un buon 70% di probabilità di portare a casa un risultato positivo»