Nessuna regia del sistema Cava. Nessun coinvolgimento nelle indagini. Nessuna pressione sull’allora assessore Mario Pannullo, al più qualche suggerimento. Sono questi i punti fermi delle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Baldi, che in questi giorni è stato al centro della tempesta mediatica seguita all’operazione Tsunami 1. Più volte Baldi sarebbe stato infatti indicato come il regista della “cricca” di Cava de’Tirreni e sempre lui avrebbe fatto pressioni per le dimissioni di Pannullo.
Queste notizie comparse sui giornali e denunciate dallo stesso ex assessore metelliano, sono state fermamente smentite ieri mattina in una conferenza stampa, così come le voci di un coinvolgimento del consigliere regionale nelle indagini della Dda. “Chiariamo innanzitutto che l’onorevole Baldi non è destinatario di nessun avviso di garanzia” ha voluto subito precisare il suo avvocato, Pasquale Adinolfi “Le voci comparse sui giornali non hanno trovato concretezza in nessun atto di accusa ufficiale. Pertanto nei confronti di chi ha fatto certe dichiarazioni sui giornali faremo querela per diffamazione e calunnia.” Ma quale sarebbe il motivo di un tale coinvolgimento dell’onorevole metelliano? “Credo che la magistratura avrà modo di capire che se qualcuno in questo momento sta rilasciando determinate dichiarazioni” ha spiegato l’avvocato Adinolfi “lo sta facendo per motivi personali, per livore contro l’onorevole Baldi”. Stando dunque alle parole dell’avvocato Adinolfi i ruoli di vittima e colpevole nello scontro Pannullo-Baldi sarebbero invertiti. “Mi sono sinceramente meravigliato delle dichiarazioni di Pannullo che sono state tramutate in situazioni non vere” ha spiegato Giovanni Baldi “Il fine di una parola è stato travisato. Ciò che è apparso non è ciò che io avrei voluto dirgli. Da me lui non è stato mai condizionato, ma è stato libero di fare ciò che voleva.” Il consigliere regionale ha anche smentito i suoi legami con Michele Russo, il cosiddetto picciotto che da lunedì scorso è detenuto al carcere di Fuorni: “Questo Russo” ha dichiarato Baldi “è stato attacchino anche di altri candidati. Nella campagna regionale ho usufruito di persone in ogni comune e nella città di Cava per i pochi manifesti affissi ho avuto la collaborazione di una persona di Vietri sul Mare, che allora era in difficoltà economica e che ho aiutato”. Giovanni Baldi sarebbe dunque totalmente estraneo ai fatti che gli sono contestati non dalla magistratura, come ha voluto specificare il suo avvocato, ma dalla stampa. “Per difendere il mio operato, che tutti ben conoscono come limpido e trasparente,” ha concluso l’onorevole “ho dato mandato al mio legale di querelare per diffamazione alcuni quotidiani e lo stesso Pannullo”. Alla magistratura l’ardua sentenza.