di Erika Noschese
«Recuperare in termini di efficacia e produttività in particolar modo per i cittadini del nostro territorio che vedranno dimezzare i tempi dei processi». È l’auspicio dell’avvocato Ubaldo Serra, consigliere nazionale Aiga, e membro del direttivo di sezione, da sempre impegnato nelle attività associative, candidato al consiglio dell’Ordine degli avvocati di Salerno a sostegno della lista Insieme per l’Avvocatura guidata dall’avvocato Domenicantonio D’Alessandro
Avvocato, tante le problematiche al tribunale di Vallo della Lucania, cosa fare per risolverle o almeno ridurle?
«Sono ormai note a tutti le criticità del Tribunale di Vallo della Lucania ed in particolar modo quelle degli ultimi anni che ci hanno visto affrontare anche i problemi legati alla pandemia che hanno messo ancor più in evidenza le difficoltà appartenenti al nostro foro; difatti per tutto il 2020 c’è stato un solo magistrato togato al settore civile, poiché mancavano cinque unità andate via per trasferimento. Questa situazione è legata soprattutto al trasferimento che i magistrati maturano allo scadere dei tre o quattro anni, sicché ogni volta che accade restiamo in attesa che un ruolo venga messo a concorso e coperto da un nuovo magistrato. Tuttavia, lo scenario sta iniziando a cambiare specialmente per il Tribunale di Vallo che finalmente dispone di nuove risorse, in quanto il numero dei magistrati togati è passato da 12 a 14 unità, con l’introduzione del ruolo di Presidente di Sezione, ed a breve prenderà servizio anche un magistrato distrettuale; Sono, invece, 18 gli addetti all’Ufficio per il processo che, come riportano anche le ultime statistiche a livello nazionale, hanno portato una maggiore produttività degli uffici ed una migliore e più spedita organizzazione delle udienze. Questa è un’ottima occasione per recuperare in termini di efficacia e produttività in particolar modo per i cittadini del nostro territorio che vedranno dimezzare i tempi dei processi».
Più volte si è parlato di una modifica alla territorialità del tribunale, è un qualcosa di corretto secondo Lei?
«Negli ultimi anni si è molto parlato del Tribunale del Parco, ovvero ampliare la competenza, che è un’idea che si è fatta strada tra gli addetti ai lavori e la politica. Si tratta di un argomento molto delicato dove non tutti sono d’accordo o quantomeno non ideologicamente pronti ad una prospettiva del genere. Ad ogni modo sono convinto che va fatta una profonda riflessione tra tutte le parti sul futuro della giustizia nel nostro territorio, per poter giungere ad una visione più ampia e portare avanti un progetto comune. Infatti, sostenere il palazzo di giustizia di Vallo della Lucania, che soffre ormai da anni il problema della carenza di personale, estendendone la competenza potrebbe essere una giusta soluzione. Basti pensare che ampliare l’ufficio giudiziario avrebbe il suo peso per una serie di fattori che porterebbero solo benefici in termini di organico, efficienza e produttività».
Avvocatura e giovani: spesso due mondi lontani…
«Svolgere la nostra professione è oramai un percorso difficile e pieno di ostacoli. L’inizio della carriera professionale non porta subito ad una indipendenza economica, ma bisogna attendere qualche anno per trovare una certa stabilità. Difatti, negli ultimi anni sono state molte le cancellazioni dagli ordini, in maggior parte i più giovani che cercano sempre di più un posto fisso. Tuttavia è fondamentale trasmettere a quest’ultimi l’amore per la professione e soprattutto una visione del futuro più ampia, spiegando loro che con impegno, serietà e studio si possono avere grandi soddisfazioni. Le competenze richieste al libero professionista stanno cambiando, quindi, bisogna adeguarsi ed essere innovativi, creando società di avvocati e specializzarsi in settori dove c’è carenza di persone preparate. Oggi l’avvocato è un professionista dinamico, informatizzato e multidisciplinare che può diventare sempre più protagonista nell’economia del territorio, delle imprese e del sistema giustizia».
Quanto sono importanti al giorno d’oggi la comunicazione e le digitalizzazioni di un tribunale?
«Credo che la comunicazione e la digitalizzazione dei tribunali sia prioritaria poiché in tal maniera si riesce a garantire una certa efficienza ed a semplificare il nostro lavoro. Infatti, insieme al Consiglio dell’ordine uscente e all’Aiga di Vallo della Lucania nel 2021 abbiamo avviato un progetto di Digital Justice e informatizzazione delle aule, ottenendo anche un finanziamento da parte di Cassa Forense, per il quale in via sperimentale, si è intrapreso un processo di digitalizzazione della verbalizzazione (attualmente disponibili solo per il Giudice di Pace) in attesa della realizzazione di una nostra autonoma piattaforma per le udienze in Tribunale».
Candidato con la lista Insieme per l’Avvocatura quali sono gli obiettivi che intende prefissarsi?
«Ho intrapreso questo percorso insieme ad un gruppo di amici e colleghi per i quali nutro molta stima. A differenza delle altre liste stiamo dimostrando di avere in mente un percorso preciso, con idee chiare ed un programma realistico, mettendo in campo un vero lavoro di squadra. La scelta di candidarmi con la lista “Insieme per l’avvocatura” è stata decisa di comune accordo con l’Aiga di Vallo della Lucania della quale sono membro del direttivo, nonché Consigliere Nazionale. Prima di accettare la candidatura sono stati fatti una serie di incontri con i rappresentanti di tutte le liste, i quali hanno esposto i loro progetti e le loro idee. Alla fine di questi incontri, dopo lunghi dibattiti, abbiamo deciso unanimamente di appoggiare la lista “Insieme per l’Avvocatura” perché fin da subito ha mostrato un programma serio ed un percorso innovativo. Tra le nostre proposte c’è quella di garantire la continuità del lavoro svolto fino ad ora e di tutelare adeguatamente la professione forense con il rafforzamento dell’autonomia, indipendenza, dignità degli Avvocati del nostro foro. Inoltre la priorità è rivolta soprattutto ai giovani ed alla crescita professionale, all’efficienza della macchina giustizia, all’informatizzazione e la digitalizzazione, alla formazione, all’assistenza degli iscritti all’ordine, ed infine al supporto delle associazioni e dei nostri decani».
Si parla sempre più spesso di giustizia lenta e processi che durano anni, cosa andrebbe cambiato oggi in questo sistema?
«Una giustizia lenta e paralizzata da processi lunghi, non possiamo definirla vera e propria giustizia, poiché impoverisce la società civile e rende il futuro degli avvocati incerto. Le lungaggini processuali sono ormai diventate un problema per il cittadino che vuole giustizia, per l’avvocato che lo assiste e per il magistrato che deve giudicare. In particolare tale situazione genera conseguenti ricadute su un circuito economico non in grado di produrre nuovi investimenti e migliore occupazione, ponendo un freno al significativo aumento del volume d’affari che diversamente sarebbe possibile in presenza di un sistema giudiziario efficiente. Tuttavia credo che una delle soluzioni principali, più delle riforme, sia quella di assumere più magistrati e personale di cancelleria aumentando i posti a concorso al fine di diminuire il cospicuo numero di contenzioso a ruolo nei tribunali. Altro aspetto importante è la digitalizzazione dell’impianto giustizia anche attraverso l’alta formazione del personale e della magistratura, diffondere l’uso degli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, ossia interventi mirati che fanno da collante con la digitalizzazione della giustizia. In questo modo, saremo in grado di allinearci alla condizione europea e di attrarre anche nuovi investimenti nei nostri territori».
Le liste:
Due le liste in campo per le elezioni dell’Ordine degli avvocati: Movimento Libera Avvocatura Insieme per l’Avvocatura. Alla guida della prima lista l’avvocato Michele Antonio Barbato con i colleghi Giuseppe Amorelli, Marcello D’Aiuto, Cecilia Del Forno, Angela Del Verme, Massimo Farro, Elena Anna Gerardo, Pierluigi Guglielmotti, Simona Mazzeo, Iolanda Molinaro, Rodolfo Punzo. Alla guida della lista Insieme per l’Avvocatura l’avvocato Domenicantonio D’Alessandro insieme ai colleghi Gabriella Cioffi, Alessio della Torre, Erminia Lembo, Lucio Oricchio, Maria Felicita Rocco, Ubaldo Serra.