Carlo Aveta, consigliere regionale de “La Destra” non ci sta alle parole di Massimo Paolucci e rilancia il suo sostegno a Vincenzo De Luca. «Domenica non voterò alle primarie – dice il consigliere regionale – farò di più, sosterrò il candidato che uscirà vincente alle elezioni di maggio, per liberare la mia regione dal governo del nulla, dal governo dei quattro amici al bar, dall’oligarchia e dall’arroganza di pochi». E non è un mistero che Aveta in più occasioni abbia espresso simpatia e stima verso il sindaco (decaduto) di Salerno Vincenzo De Luca, al punto di immaginare anche una possibile ricandidatura nelle liste deluchiane. «Da anni – prosegue – sostengo che non esiste più né la destra, né la sinistra, solo politici che operano nell’interesse della collettività e per scopi personali, ho un solo obiettivo, lo sviluppo e la rinascita della mia terra, da perseguire con gli uomini giusti che avranno competenza, dedizione e amore per la Campania. Sono un uomo libero, non ho mai preso ordini da nessuno, solo dalla mia coscienza e moralità». Poi la risposta a Paolucci che nello sbattere la porta al Pd ha denunciato un voto inquinato dalla destra alle primarie di domenica. «In queste ultime settimane ho evitato di entrare nella polemica legata alle primarie, semplicemente perché il Pd non è il mio partito e perché Cozzolino, De Luca e Nicolais (rigorosamente in ordine alfabetico) sarebbero, a mio avviso, ottimi presidenti della Campania. Non posso esimermi, però, dall’esprimere considerazioni ed interesse sul futuro della mia Regione e della mia terra, non governata negli ultimi cinque anni. Mi rendo conto che chi come lei (Paolucci, ndr) era impegnato a Roma e Bruxelles, non poteva seguire cosa accadeva in regione, non poteva sapere chi si opponeva al sistema Caldoro, Cesaro e Martusciello, chi, nonostante eletto in maggioranza, ha scelto, in tempi non sospetti, la complicata ed apparente improvvida strada dell’oppositore. Non sono di Forza Italia – prosegue – ed evidentemente quel comunicato non è rivolto al sottoscritto, ma come potrebbero alcuni sparuti esponenti di un partito dell’11% influenzare le primarie di un partito del 40%? Mi auguro che nessuno voglia togliere ad un incensurato, prosciolto dalle note vicende che hanno coinvolto tutti i consiglieri d’Italia, il diritto all’elettorato attivo e passivo, che eserciterò liberamente, con la convinzione di fare l’interesse della mia regione». (andpell)
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