di Erika Noschese
Un appuntamento con la storia quello in programma questa mattina, in occasione 80 anni dal bombardamento che ha colpito Salerno nel corso della Seconda Guerra Mondiale, il primo e più massiccio degli attacchi alleati che provocò numerose vittime tra i cittadini salernitani. Nel corso della mattinata, alla presenza del Sindaco Vincenzo Napoli, si terranno diverse iniziative di commemorazione di uno degli eventi più tragici della storia cittadina, eventi che rientrano nel più ampio programma di celebrazioni per l’80° anniversario dello sbarco degli Alleati che culmineranno nella settimana del 9 settembre. Si parte alle ore 9.30 con lo scoprimento di una targa commemorativa apposta sulla strada recentemente intitolata alle Vittime del 21 giugno 1943, nei pressi di via Tommaso Prudenza (in località Fangarielli). L’iniziativa è a cura della Società Salernitana di Storia Patria. A seguire, alle ore 12.00, si terrà una passeggiata sui luoghi simbolo del bombardamento nell’area del centro storico intorno a Largo San Giovanniello, a cura della Federazione Maestri del Lavoro. Qui, alle ore 13.00, su iniziativa dell’Associazione Avalanche 1943 verrà dapprima apposta una targa commemorativa e, subito dopo, alle ore 13.15, suonerà simbolicamente la sirena antiaerea.
Per l’occasione, I Maestri del Lavoro e gli Amici dei Maestri hanno elaborato un trekking urbano memoriale dei fatti. Un lavoro che ha coinvolto Giuseppe Nappo, il console Giovanni Terranova, Carmine De Dominicis, Mario Mostato,
Costantino Piccolella, Luigi Giovanni Murante, Vincenzo Crudele mentre tra gli Amici dei Maestri del Lavoro spunta il nome di Vincenzo Sica, particolarmente impegnato su più fronti. «Noi faremo questo percorso, innovativo perché non c’è traccia in questi anni di un’iniziativa simile. Negli anni, la memoria è andata perdendosi del tutto e chi, in quei giorni, era a Salerno, non c’è più o ha ricordi poco chiari. Trovare testimonianze uniche per quell’evento è quasi impossibile ma noi siamo riusciti a ricostruire diverse tappe, facendo riferimento a diversi testimoni, attraverso un incrocio di date ed eventi e siamo riusciti ad individuare il punto preciso del bombardamento, i danni prodotti in città. Abbiamo raccolto alcune testimonianze che sono state fondamentali e abbiamo così validato i nostri testimoni con delle prove a partire da foto e documenti dell’epoca che ci hanno chiarito particolari che saranno evidenziate durante la passeggiata», ha raccontato Giuseppe Nappo. Tre le piazze principali: l’attuale teatro dei Barbuti, all’epoca dei fatti case della cosiddetta Salerno vecchia, piazza Sant’Agostino che oggi è cambiata radicalmente e largo San Giovaniello ove c’è un rudere che risale al bombardamento. «Questi luoghi verranno mostrati attraverso queste fotografie che siamo riusciti a recuperare proprio per avvalorare il nostro percorso e riportare in vita la memoria di quei fatti che oggi sembrano tanto lontani – ha poi aggiunto Nappo – Spesso si dimentica l’aspetto umano dei civili coinvolti nel bombardamento». I Maestri del Lavoro sono a lavoro per la ricostruzione storica da anni e già in occasione del 75° anniversario, con il Console Giovanni Terralavoro è stato pubblicato un libro “Malricordo”, incentrato sui ricordi degli anziani che avevano una continuità rispetto ai ricordi dei nostri predecessori, senza date: «I nostri nonni quando raccontavano episodi collegati alla guerra, ai bombardamenti lo facevano senza date: per loro il primo bombardamento di Salerno rappresentò la caduta del fascismo mentre lo sbarco significò la liberazione al di là di ogni data», ha raccontato ancora Nappo.
«In questi mesi siamo andati in giro nelle scuole, ci siamo resi conto che molte scuole non conoscono approfonditamente il territorio, il nostro obiettivo è ricercare per donare», ha detto Vicenzo Sica.
I Maestri del Lavoro
La federazione Maestri del lavoro d’Italia attraverso il Consolato Regionale della Campania coordina e soprintende alle attività della Federazione nelle cinque province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno. Ciascun Consolato Provinciale, nel rispetto delle finalità statutarie ed in accordo con il Consolato Regionale, opera in autonomia sia patrimoniale che gestionale. Il Consolato Regionale, in assonanza con la legge istitutiva delle Regioni, assolve al ruolo di raccordo fra le direttive di indirizzo generale emanate dal Consiglio Nazionale e la concreta realizzazione di queste tramite il coordinamento e l’armonizzazione delle attività in sede provinciale, promuovendo, in particolare, il coinvolgimento partecipativo dei consolati della regione sugli obiettivi comuni. A tal fine mantiene contatti con le Autorità, gli Enti e le Istituzioni della Regione Campania per promuovere il loro sostegno alle attività federali nel territorio di propria competenza. Egli è il rappresentante permanente della Federazione presso la Direzione Regionale del Lavoro nella Commissione per l’assegnazione delle ‘’Stelle al Merito del Lavoro’’. Collabora con le autorità designate per la cerimonia che il primo maggio di ogni anno vede premiati i nuovi conferiti dell’onorificenza. Il consolato di Salerno è uno dei primi sorto in seguito alla Costituzione della Federazione Nazionale che, quest’anno, compie cento anni pur consapevole di un lavoro che va avanti da ancor più anni.