Autismo, raggiunto l’accordo tra Asl e famiglie Al via il progetto globale per i pazienti - Le Cronache
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Autismo, raggiunto l’accordo tra Asl e famiglie Al via il progetto globale per i pazienti

Autismo, raggiunto l’accordo tra Asl e famiglie Al via il progetto globale per i pazienti

Vincenzo Senatore

La delegazione di associazioni e famiglie di autistici ha trovato l’accordo con l’Asl Salerno sulle modalità di assistenza e inclusione. Ieri, al termine di una lunga riunione con il commissario Mario Iervolino, è stato sottoscritto un documento che segna un passaggio storico. Mai, prima d’ora, l’Asl Salerno aveva provveduto a mettersi in regola con quanto disposto dalla legge 134 del 2015. Merito della battaglia condotta da genitori e associazioni e della disponibilità del dottor Iervolino e del capo del dipartimento di salute mentale, il dottore Giulio Corrivetti. Ecco i punti salienti del documento: istituzione delle unità operative di neuropsichiatria infantile; formazione del personale gestita anche con la collaborazione di esperti di Iescum (il professore Moderato) e dell’Istituto Superiore di Sanità (dottoressa Scattoni) e successiva certificazione delle competenze acquisite; progetto pilota con inclusione fino a 15 utenti, elevabile a 30, e erogazione della spesa indiretta fino al completamento di corso di formazione e short list. Il punto più importante è il numero 4, che parla di atti finalizzati alla presa in carico diretta dell’Asl attraverso un progetto globale che interviene nei diversi ambiti di vita con figure specialistiche individuate dall’Asl Salerno per garantire la continuità dei percorsi assistenziali. E ancora: creazione di una short list unica di tecnici del comportamento a disposizione di Uonpia dipartimentali, Comune e scuole; diagnosi precoce per i nuovi casi e coordinamento con la scuola per la realizzazione di un progetto globale a cui affiancare l’erogazione di trattamenti mediante l’utilizzo di personale dipendente dell’Asl qualificato e certificato. Nella short list viene disposta la presenza di personale sanitario che ha svolto il corso dell’Asl, oltre al possesso di altro titolo Aba. Per la partecipazione è qualificato chiunque risponda ai requisiti decisi dall’azienda sanitaria locale. Infine nel documento è scritto che “l’Asl si impegna a coordinare, sulla base del Ptda, con integrazione con il Pei, il personale delle classi coinvolgendolo nelle equipe multidisciplinari”. In questo caso il modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni e utenti ha vinto. Ed è merito di tutti i protagonisti.