di Antonio Manzo
Attacco hacker Unisa, un danno per il rettore Loia e una beffa per il presidente nazionale del garante per la privacy, il salernitano Pasquale Stanzione, costretto ad aprire una istruttoria sul data breach, cioè sulla violazione dei dati nella “sua” università. L’istruttoria c’è. Quanto durerà è segreto di ufficio, come informa l’efficiente servizio relazione esterne e media del Garante della privacy. Ma il dato clamoroso è che sulla università di Salerno “denudata” di tutti i dati personali contenuti nel sistema informatico violato dovrà “indagare” proprio il presidente Stanzione, già docente universitario salernitano, uomo dai mille segreti sulla stagione dell’UNISA di almeno quarant’anni. Le indagini sul cyber attacco del 30 giugno 2023 non avrebbero ancora
individuato esecutori e mandanti dell’attacco e l’unico dato certo è che sono stati estrapolati, come detto dal rettore Loia, < tutti i dati sensibili, a
partire da quelli degli studenti> che avrebbero potuto, anche loro, denunciare l’attacco hacker al Garante. Già a dicembre 2022 l’ateneo aveva informato che l’università era stata oggetto di un attacco di tipo ransonware, cioè quando il sistema informatico
venne crittografato. Da allora solo danni per il rettore Loia. Il cambio di sistema informatico dell’ateneo sarebbe costato 5 a 5 milioni e 200 mila euro
considerati i passaggi tecnici. L’Università di Salerno, infatti, era servita da un sistema informatico Ugov-
Cineca dell’Emilia Romagna altro sistema informatico
e per la contabilità il sistema Oracle. Poi l’Ateneo è
passato di nuovo all’azienda emiliana Ugov-Cineca
dovendo pagare, una sorta di penalità, tre volte il
canone precedente, danno che si aggirerebbe secondo le carte esaminate nel senato accademico al oltre 3 milioni e 800 mila euro per un sistema mai entrato in funzione. Un presunto danno erariale? L’interrogativo dovrebbe essere al vaglio della Corte dei Conti. Già nell’ottobre 2022 la polizia Postale
aveva informato le autorità accademiche che l’infrastruttura
informatica era a rischio. Attacco cyber registrati nel 2021 e nel 2023.