di Erika Noschese
L’interdizione dai pubblici uffici per un anno ha inevitabilmente scosso il consorzio farmaceutico intercomunale. Il dirigente comunale di Cava de’ Tirreni Francesco Sorrentino è finito al centro delle indagini della guardia di finanza in quanto, da direttore del I settore area amministrativa del comune guidato dal sindaco Vincenzo Servalli e da componente della commissione del concorso pubblico per esami per il reclutamento di 10 unità di istruttore direttivo amministrativo e direttore generale del consorzio farmaceutico di Salerno, aveva fatto dei favori al sindaco di Eboli Massimo Cariello, in cambio della non assunzione – all’interno del consorzio – di Salvatore Memoli. Di fatti, nel concorso indetto dal comune di Cava de’ Tirreni, il sindaco Cariello, per agevolare un candidato a lui vicino, aveva chiesto e ottenuto di conoscere preventivamente gli argomenti della prova d’esame e Sorrentino, come ricompensa, aveva chiesto di evitare la nomina di Memoli a presidente del consorzio farmaceutico perché ritenuto “soggetto non gradito”. All’indomani dell’arresto del primo cittadino di Eboli, il sindaco Servalli ha disposto la sospensione del concorso, in via cautelativa, esprimendo, con la sua amministrazione comunale, “massima fiducia nella Magistratura con la certezza che il dottor Sorrentino saprà fornire agli organi inquirenti ogni chiarimento atto a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati”. In questi mesi, proprio a proposito delle assunzioni sospette, si sono sprecate le interrogazioni parlamentari. Ad occuparsi della vicenda sono stati l’esponente di Fratelli d’Italia Gennaro Esposito e l’attuale senatore Antonio Iannone che, tra le altre cose, hanno attenzionato il caso del direttore trasferito nonostante a casa avesse un familiare che usufruiva della 104 e quindi il trasferimento, per legge, non era attuabile. Per i dipendenti del consorzio la responsabilità di quanto accaduto è anche dei sindaci e, ad oggi, chiedono la nomina di un nuovo direttore generale che deve però essere super partes. Altra questione da attenzionare è il bilancio del 2019 che non è stato mai approvato né pubblicato. Insomma, una serie di irregolarità a cui, almeno fino ad oggi, non è mai stata data risposta. Intanto, nella giornata di venerdì la guardia di finanza ha fatto visita presso gli uffici del Cfi, alla ricerca di nuove prove e indizi che potrebbero rivelare nuovi retroscena.