La vicenda termovalorizzatore potrebbe essere giunta all’epilogo con la revisione del provvedimento di primo grado da parte dei giudici della Corte d’Appello del Tribunale di Salerno (presidente Michelangelo Russo). In teoria il procuratore generale, che nella controreplica ha tentato di rimarcare la mancanza di motivazioni delle ordinanze, l’inesistenza del ruolo di project manager, potrebbe presentare appello ai giudici della Suprema Corte di Cassazione. L’azione, in questa fase, non spetta più all’originario pubblico ministero, Roberto Penna, che aveva appellato la decisione dei giudici di primo grado che avevano condannato Vincenzo De Luca, Alberto Di Lorenzo e Domenico Barletta per abuso d’ufficio e non per peculato come sostenuto dal sostituto procuratore.
Il ricorso del pm non è stato sostenuto in Appello neanche dal procuratore generale che ha ritenuto insussistenti le contestazioni relative al peculato con l’assimilazione in toto del teorema dei giudici della seconda sezione penale. Ora toccherà al pg Giannelli tenere ancora in vita questo procedimento che viaggia verso la prescrizione (a settembre). La sensazione è che Michelangelo Russo, con la lettura della sentenza, abbia pronunciato definitvamente la parole fine sulla vicenda…. A meno di nuovi colpi di coda. O meglio di pg.