Avevano posto in piedi un collaudato sistema adoperato per indirizare l’assegnazione degli appalti sempre a favore delle medesime imprese, così come gli incarichi professionali relativi alle progettazioni. Con l’accusa di turbativa d’asta è stato arrestato il siondaco di Praia a Mare, Antonio Praticò. Nell’inchiesta è rimasto coinvolto l’’ingegnere salernitano Antonio Masturzo al quale è stato notificata l’interdizione dai pubblici uffici. Masturzo era l’igegnere aggiudicatario della “procedura negoziata riguardante servozi tecnici attinenti all’ingegneria e all’archittetura per la progettazione esecutiva, direzione lavori, contabilità, coordinamento sicurezza in fase di progettazione e predisposizione della documentazione necessaria all’ottenimento di pareri, nulla osta, autorizzazioni relativa all’opera pubblica denominata adeguameto sismico dell’edificio scolastico in via Carlo Marx”. Secondo la pubblica accusa, in relazione all’opera di adeguamento sismico dell’edificio scolastico di via Carlo Marx di Praia a Mare, il sindaco avrebbe concordatato con il responsabile della centrale unica di committenza di chiedere ad Antonio Masturzo l’indicazione di 5 nominativi di professionisti compiacenti da invitare alla gara alla quale non avrebbero, però, dovuto partecipare. Nello stipulare l’accordo il responsabile unico e il professionista salernitano secondo il magistrato titolare del fascicolo investigativo, avrebbero posto in essere condotte manipolatorie finalizzate a turbare la gara relativa alla predetta procedura negoziata, succssivamente aggiudicata definitivamente, con determina numero 281 del giorno 11 febbraio 2020, per un importo pari 110.153,60 euro all’ingegnere Masturzo. Nelle prossime ore Masturzo sarà sentito dal magistrato e dal Gip che ha firmato l’ordinanza. In tale sede il professionista salernitano potrà spiegare i fatti e presentare memoria difensiva. Le condotte turbative contestate al primo cittadino di Praia a Mare, hanno riguardato, a vario titolo, 9 procedure di gara, relative al periodo 2019/2021, e sono consistite in collusioni, con la reiterazione di similare modus operandi, atte a determinare il contenuto del bando di gara, prima ancora della sua pubblicazione, con il futuro aggiudicatario compiacente, oppure, nell’ambito di procedure di gara negoziate, attraverso condotte manipolatorie, chiedendo al futuro aggiudicatario i nominativi di altri professionisti compiacenti da invitare alla gara.
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