di Andrea Pellegrino
«Dare l’impressione di cambiare per nulla cambiare», è questa la svolta dorotea dell’establishment deluchiano parte da Napoli, ed in particolare da Palazzo Santa Lucia. Qui negli ultimi giorni pare che siano state prese due decisioni: congelare la poltrona di capo della segreteria dopo l’addio di Alfonso Buonaiuto e confermare il consigliere regionale Nello Fiore alla carica di presidente dell’Asis. Ed una terza starebbe arrivando: confermare alla guida dell’Aeroporto di Pontecagnano Antonio Ilardi nel mentre si è già concretizzata la conferma di Andrea Prete al timone della Camera di Commercio di Salerno. Questione di equilibri che toccano anche Palazzo di Città dove l’assenza di Vincenzo De Luca si sente e si nota in ogni azione. L’operazione Fiore metterebbe al sicuro almeno due consiglieri della maggioranza Napoli. In pratica il figlio Antonio e Rosa Scannapieco, che fino ad ora sono stati alla finestra, rinunciando anche alle presidenze delle commissioni. E tra l’altro ad un passo dall’entrata nel gruppo misto a cui lavorano alcuni malpancisti. Dunque Nello Fiore confermato (almeno per ora) alla Asis, si pensa ad un ritocco del Cda. E non si esclude un ingresso dell’estromesso capo della segreteria politica Alfonso Buoniauto che si è visto sfumare anche la promozione regionale come dirigente. Sempre da Salerno sarebbero troppe le spinte verso il governatore ed anche per i suoi due figli. Da Ermanno Guerra a Bruno Di Nesta la lista dei possibili sostituti di Buonaiuto avrebbe fatto desistere rispetto ad una nuova nomina. Poi con il tempo si vedrà. Quando, semmai, ci sarà da rivedere l’esecutivo regionale ed anche i consiglieri politici. Il commissariamento della sanità tiene ancora De Luca su una posizione attendista ma rumors non escludono che la prossima “vittima politica” del presidente possa essere Enrico Coscioni, anche in seguito all’inchiesta giudiziaria a suo carico. Le porte dovrebbero aprirsi per Raffaele Calabrò, tra i più esperti in campo sanitario. Ed a proposito di commissariamento ci sarebbe da superare anche quello dell’Arpac. Ma non si esclude che anche in questo caso, tutto resti così come è, in attesa di tempi (politici) migliori.
A Salerno, i “grattacapi” maggiori di Vincenzo De Luca che deve gestire anche i suoi due figli: uno dei quali, Roberto, assessore al bilancio. Ed a Palazzo di Città si dice che la situazione non sia delle migliori. All’orizzonte la costituzione di gruppi misti che sfalderebbero la maggioranza prima ancora della sua effettiva messa in moto. Con l’incognita che se passasse l’ordine del giorno, così come confezionato in commissione, ognuno potrebbe costituirsi un gruppo facendo riferimento ad una forza politica nazionale. Partito democratico, compreso.
E se i consiglieri sono sul piede di guerra, (soprattutto dopo la drastica riduzione dei gettoni di presenza) in giunta non va meglio. Sostanzialmente mancherebbe il collante con i vari assessori che giocherebbero un ruolo autonomo e personale. A scapito di alcuni problemi ormai sempre più importanti che riguardano la città: primo tra tutti quello della viabilità.