Arresti per l'omicidio di Vassallo: gli interventi della politica - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Era prevedibile ed anche doveroso: la notizia dei quattro arresti per l’omicidio di Angelo Vassallo ha fatto muovere il mondo della politica italiana. A Romolo Ridosso, Giuseppe Cipriano, Fabio Cagnazzo e Lazzaro Cioffi, questi ultimi due carabinieri, viene contestato il concorso in omicidio del sindaco pescatore.

I primi ad intervenire sono Antonio Iannone e Pino Bicchielli, rispettivamente senatore di Fratelli d’Italia e deputato di Noi Moderati, tra i promotori del comitato d’inchiesta per l’assassinio del sindaco pescatore, per il Sistema Cilento ed entrambi componenti della Commissione Parlamentare Antimafia. «Le evoluzioni culminate negli arresti di oggi dicono che bisogna fare ed è ancora possibile fare piena luce sull’omicidio avvenuto 14 anni fa – dice il primo – fermo restando il lavoro della Magistratura bisogna andare fino in fondo svelando se ci sono state anche volontà per non fare emergere la verità. Non bisogna trascurare nulla e in questo senso come Commissione antimafia possiamo dare un contributo».

«Dopo 14 lunghi anni, l’omicidio di Angelo Vassallo potrebbe essere finalmente ad una svolta. Ringrazio il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri di Roma per l’attività portata a termine – le parole del rappresentante di Montecitorio – con il senatore Antonio Iannone siamo stati promotori di un comitato d’inchiesta per far luce sull’efferato delitto che ha portato alla morte il sindaco pescatore, il 5 settembre 2010. Chi si è macchiato di tale crimine deve pagare. Con il comitato di inchiesta lavoreremo per dare risposte al territorio e a chi oggi chiede giustizia e verità per Angelo Vassallo e per il Cilento».

Nel silenzio assordante sul Sistema Cilento, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein dice la sua nel merito della questione: «Dopo quattordici anni di attesa è arrivata finalmente la svolta nell’inchiesta sull’omicidio del sindaco di Pollica, il sindaco pescatore, Angelo VASSALLO, ucciso il 5 settembre del 2010. Angelo Vassallo è stato un amministratore amatissimo che ha pagato con la vita il suo impegno politico e civile e la sua lotta alla criminalità e al malaffare. Desta grande inquietudine poi la notizia che tra gli arrestati ci siano un alto ufficiale e un sottoufficiale dei carabinieri e seguiremo gli sviluppi dell’inchiesta finché si farà piena luce. Ci stringiamo attorno ai fratelli di Angelo, Dario e Massimo Vassallo, che in tutti questi anni hanno continuato a cercare la verità senza mai arrendersi. Continueremo, insieme, al loro fianco».

«Siamo contenti – ragiona il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – un risarcimento morale a una famiglia ed è un atto di omaggio per un grande amministratore che ha avuto coraggio e che, da quello che si comprende, ha combattuto per la legalità. Ci auguriamo – aggiunge – che, questa volta, si arrivi a individuare i colpevoli. Già altre volte abbiamo avuto notizie che poi si sono rivelate infondate. Se arriveremo alla conclusione, davvero c’è da essere orgogliosi e da esprimere gratitudine alla magistratura e alle forze dell’ordine. Ma era doveroso come atto di omaggio a un grande amministratore che ha mostrato coraggio nella sua vita e nella sua attività».

Gli fa eco il figlio, deputato salernitano dem Piero De Luca: «Il barbaro omicidio di Angelo Vassallo ha scosso le coscienze di tutti e rappresenta una ferita ancora aperta per il nostro Paese – le sue parole – una notizia estremamente positiva la svolta nelle indagini dopo quattordici anni. Angelo Vassallo è stato un Sindaco amato ed apprezzato, che ha pagato con la vita il proprio impegno politico appassionato, onesto e trasparente sul territorio. Il pensiero va ai suoi familiari, che senza mai arrendersi hanno continuato a chiedere verità e giustizia. Ora si vada fino in fondo per fare piena luce sull’accaduto, individuando tutti i responsabili di questa vicenda drammatica ed inquietante».

«L’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica, è una ferita ancora aperta per l’intero territorio e ha segnato profondamente tutto il Paese – dice il sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti Tullio ferrante di Forza Italia – gli arresti di quattro persone, a quattordici anni da quel drammatico giorno, rappresentano un passo in avanti decisivo per individuare ogni responsabilità. Con questa svolta nell’inchiesta la verità è più vicina e si potrà fare piena luce sui depistaggi messi in atto attraverso un sistema che, nel Cilento, ha agito per ostacolare l’accertamento dei fatti. Il mio pensiero va ai familiari del sindaco Vassallo, che non si sono mai arresi e che meritano giustizia».

Per anni, il Movimento 5 Stelle ha sostenuto con determinazione la battaglia per ottenere giustizia e verità su un delitto che ha lasciato ferite profonde nella comunità e nel cuore di chi, come noi, si è battuto affinché il sacrificio di Vassallo non fosse vano – ragiona Virginia Villani, Coordinatrice del Movimento 5 stelle in provincia di Salerno – nel corso dei lavori della Commissione parlamentare Antimafia, il Movimento ha portato il caso alla ribalta, chiedendo a gran voce un impegno per restituire giustizia alla famiglia e a tutti i cittadini. Gli arresti di oggi rappresentano un momento di svolta che rinnovano la fiducia di chi crede nella possibilità di ricostruire i fatti e di fare finalmente luce sulle ombre che hanno avvolto la morte di un uomo che ha pagato con la vita il suo impegno a difesa della legalità e dell’integrità del proprio territorio.

Angelo Vassallo, con la sua profonda dedizione alla comunità e al rispetto per l’ambiente, ha rappresentato un baluardo contro l’illegalità e le infiltrazioni criminali, spesso favorite da complicità intollerabili. Oggi siamo vicini alla famiglia Vassallo, a Dario e a tutti coloro che in questi anni non hanno mai smesso di lottare per onorare la memoria di Angelo».

Un pezzo di verità è stato scritto nella storia dell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ammazzato nel suo paese il 5 settembre del 2010 – dice l’eurodeputato del Partito Democratico Antonio Decaro, già sindaco di Bari – oggi sono state arrestate quattro persone con l’accusa di concorso in omicidio. Quella di Angelo Vassallo, più noto a tutti come il sindaco pescatore, è una storia che con i sindaci italiani seguo da anni, insieme alla sua famiglia e a tutti i cittadini, che con noi, non hanno mai smesso di chiedere verità e giustizia per un sindaco che ha pagato con la vita l’amore per la sua terra e il suo impegno politico in favore della legalità e della difesa del territorio».