Depositata, ovviamente per via telematica, dagli Avv.ti Sergio Perongini e Giovanni Falci, una istanza per annullare il decreto per il giudizio di appello notificato nei giorni scorsi agli imputati e ai difensori del c.d. “processo Crescent”.
I due avvocati si lamentano del fatto che il 30 marzo, il Presidente della Corte di Appello abbia emesso il decreto con il quale fissava il processo per l’udienza del 21 aprile. In questo periodo, e fino al 15 aprile, è in vigore il il Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18 (cd. decreto “Cura Italia”) che all’art. 83, nel disciplinare la materia di termini processuali stabilisce, al comma 2 che “Dal 9 marzo 2020 al 15 aprile 2020 è sospeso il decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e penali”.
Ora, poiché il codice di procedura penale stabilisce che tra l’avviso della causa e la sua celebrazione debbano intercorrere 20 giorni liberi, è chiaro che nel caso in oggetto ciò non può avvenire perché i termini iniziano a decorrere dal 15 aprile e quindi residuano solo 5 giorni liberi anziché 20. Il mancato rispetto di questo termine è sanzionato processualmente con nullità relativa.
Nel caso in esame gli avvocati Falci e Perongini chiedono, perciò, allo stesso Presidente, di revocare quel suo decreto e emetterne un altro che tenga conto di quello che il Covid 19 sta causando anche alla vita giudiziaria.
In ogni caso sembra poco opportuna la celebrazione di un processo che vede 22 imputati, oltre 30 avvocati difensori, 2 parti civili con relativi difensori, il P.G., la Corte e il cancelliere che sicuramente possono essere definiti, tutti insieme e nello stesso luogo, un assembramento in controtendenza con quanto si sta predicando da tutte le parti e con quanto è sanzionato per lo meno fino al 15 aprile.
Fissare il 21 aprile una causa nella certezza di doverla rinviare, non sembra in linea con i principi costituzionali del giusto processo e della celebrazione degli stessi in tempi ragionevoli.
La vicenda è nota, in primo grado, dopo un articolato, lungo, e sofferto da tutte le parti, dibattimento, la II Sezione penale del Tribunale di Salerno (Presidente Vincenzo Siani, a latere i giudici Ennio Trivelli e Antonio Cantillo, ha assolto tutti i 22 imputati.
Avverso la decisione era stato proposto appello dalla Procura della Repubblica di Salerno, dalle parti civili, “Italia Nostra” e comitato “No Crescent”, oltre che dagli imputati De Luca e Villani avverso la dichiarata prescrizione di un reato contestato a loro carico.
La singolarità del caso segnalato dai difensori riguarda la nullità di un atto che nasce tale e non diviene tale per vicende legate alla sua notifica.
Staremo a vedere come andrà a finire.