Antonio Peluso: In ricordo di Pippo Cotticelli - Le Cronache Salerno
Salernitana Salerno

Antonio Peluso: In ricordo di Pippo Cotticelli

Antonio Peluso: In ricordo di Pippo Cotticelli

Enzo Sica

.OKE<Quell’avventura con Pippo Cotticelli che praticamente iniziammo insieme alla fine degli anni ‘70 con le radiocronache sulla partite della Salernitana nelle emittenti radiofoniche cittadine che stavano iniziando a nascere è stato un percorso eccezionale che non dimenticherò mai>. Quasi si commuove Antonio Peluso quando parla di quel periodo e della sinergia avuta con quel grande maestro che fu, appunto, Pippo che purtroppo ci ha lasciato 11 anni fa a 72 anni. <Un professionista di grande spessore, anche laureato in Economia e commercio, dipendente dell’Enel prestato al giornalismo di quel tempo e che fu tra i pionieri dell’emittenza radiofonica privata e mi coinvolse in quel progetto futuristico che certamente c’è stato e di cui è stato precursore> Che forse non aveva un lungo cammino da affrontare innanzitutto per mancanza di risorse economiche? <Si è così – dice sempre il collega Peluso – visto che la nascita dell’emittenza privata non è stata così veloce. E’ andata avanti non in maniera spedita, con tempi abbastanza tranquilli. Devi pensare che io da radio Salerno 1 dove avevo iniziato a collaborare mi trasferii proprio con Pippo dapprima a Radio Panorama e poi e radio Antenna Salerno di cui lo stesso Cotticelli era anche editore con molte idee ma pochissime risorse economiche> Ed andò benissimo, però, visto che riuscì a far partire la trasmissione <tutto il calcio minuto per minuto> della serie C alla radio quello che poi arrivò anche alla Rai per la serie A e la serie B dell’epoca? <Esatto, ma erano queste idee che ci sembravano difficili da poter attuare, portare avanti ma che Pippo grazie alla sua caparbietà e al suo modo di fare non lasciò mai per strada e che con la sua lungimiranza ci sono state per tanti anni.. D’altro canto bisogna anche dire che fu il telecronista in esterna per eccellenza della Salernitana che seguiva ovunque fuori casa e grazie anche a quell’apparecchio, il telam, riuscì a collegarsi domenicalmente con i campi della serie C mentre io dallo studio centrale conducevo la trasmissione e mi collegavo con gli altri campi dell’inferno della serie C con i colleghi nelle varie città dove si giocava> Cosa diede Pippo al calcio salernitano in quel tempo con quelle radiocronache all’interno del Vestuti sulla Salernitana? <Davvero tanto anche perchè era un grande tifoso e svolgeva il suo lavoro di radiocronista con grande passione. Devi pensare che all’interno del Vestuti, se ricordi bene, c’erano quelle due torri da un lato e dall’altro proprio al centro della tribuna centrale da dove si vedeva meglio la gara e si potevano, quindi, meglio fare le radiocronache. Chiese ed ottenne proprio dal Comune la concessione per un paio di campionati, se non sbaglio, di quello spazio in una delle due torri per trasmettere meglio le radiocronache delle partite interne della Salernitana che, bisogna dirlo, in quel periodo in terza serie si giocava solo ed esclusivamente di domenica>. Cosa ha lasciato Cotticelli e se nel calcio moderno ci sono ancora questi pionieri? <Direi molto anche se rispetto a cinquant’anni fa tutti quei pionieri di un tempo non ci sono più e penso che Pippo si sarebbe trovato a disagio nel fare le radiocronache della Salernitana con i mezzi moderni e non più nel vecchio e caro Vestuti>.