di Arturo Calabrese
Antonio Iannone è tra i senatori che vanta più presenze ai lavori di Palazzo Madama ma anche tra coloro che più hanno contribuito con proposte di legge e quant’altro concerna le attività senatoriali. Il senatore sarà candidato nel collegio maggioritario di Salerno che comprende l’intera provincia.
“Io ho portato a Roma 160 profili disponibili per la candidatura, poi la nostra Giorgia Meloni ha fatto le scelte. Da statuto le liste le approva la direzione nazionale”, ha dichiarato Antonio Iannone. “L’analisi è stata molto attenta – spiega Iannone – l’accettazione della candidatura è stata firmata in bianco con la disponibilità a qualunque tipo di candidatura, dall’uninominale al plurinominale, e dopo la disponibilità, la nostra Giorgia Meloni ha fatto le scelte. Nessuno era sicuro della candidatura, anche io che ero parlamentare uscente ho fatto la stessa trafila candidandomi nell’uninominale di Salerno. Chi dovesse mollare perché non candidato dimostrerebbe che hanno fatto bene a non candidarlo”.
Senatore, comincia oggi una nuova avventura che La vede impegnata in prima persona…
“Nulla cambia rispetto ad altre campagne elettorali o, in generale, a quanto nella mia vita politica e privata. Ci ho sempre messo la faccia in ogni cosa che ho fatto e la candidatura in queste elezioni non poteva fare eccezione. Sarà difficile, questo è indubbio, ma ce la metterò tutta. L’obiettivo è quello di realizzare in maniera completa un sogno iniziato nel 2012 con la fondazione del partito. Un sogno che porterà Giorgia Meloni ad essere il primo premier di donna in Italia, realizzando di conseguenza un cambiamento radicale per questo Paese, per la nostra patria. Dieci anni di governo a guida Partito Democratico, nonostante non abbiano mai vinto, hanno portato l’Italia nel baratro e c’è tanto da fare per ricostruire le macerie”.
Fratelli d’Italia è stato sempre all’opposizione degli ultimi governi. Scelte dettate da cosa?
“Presto detto: coerenza. Abbiamo detto mai con il Pd e così è stato. Abbiamo detto mai con il Movimento 5 Stelle e così è stato. Una tragica legge elettorale non ci ha permesso di governare 4 anni fa anche a causa di un enorme quanto legittimo voto di protesta arrivato dal popolo. Oggi siamo spinti da una consapevolezza diversa e la coerenza di cui parlavo prima ci aiuterà ad ottenere i consensi che ci spettano”.
Su cosa si baserà la campagna elettorale di Fratelli d’Italia?
“I temi sono tanti, ma nulla di complesso perché i paroloni e le grandi promesse le lasciamo ad altri. Noi siamo vicini al Paese reale e avremo forte voce in Parlamento. Dobbiamo portare le emergenze dei territori in quelle aule e dunque la crisi delle natalità, gli aspetti economici, il lavoro. Non sono soltanto parole, ma saranno battaglie che porteremo avanti con coraggio e a testa alta. Nel mio collegio, parlerò invece di cui mi sono occupato e che in parte ho contribuito a risolvere o a rendere più leggeri. Punterò la mia campagna elettorale su scuola, viabilità, sanità, industrie, giovani e spopolamento”.
Quali sono le emergenze del Suo collegio, quindi Salerno e provincia, e della Campania in generale?
“Il regno di De Luca è negativo sotto moltissimi punti di vista. Ha distrutto la sanità, ha monopolizzato le forze della Regione.
C’è da ricostruire e lo si può fare portando a Roma i territori, facendoli tornare protagonisti. Non possiamo più aspettare: i temi vanno affrontati prima che sia troppo tardi. Noi porteremo in Parlamento la voce dei nostri territori”.
A proposito di voce: col taglio dei parlamentari, la rappresentanza territoriale è a rischio. Altri partiti candidano in Campania nomi non campani ma col paracadute. Fratelli d’Italia che fa?
“Ha puntato in passato, ha candidato oggi e scommetterà in futuro sui nomi vicino alla gente e radicati nei vari collegi. Durante la composizione delle liste, sia esse per il proporzionale che per l’uninominale, è stata la stessa Giorgia Meloni a dare il via libera ai nomi. Lo ha fatto perché voleva candidati che potessero essere veri rappresentanti dei territori d’elezione e non nomi imposti dai palazzi. Per questo motivo ho deciso di essere della partita”.
Tema che dovrà affrontare il prossimo governo sarà il caro energia. Cosa ne pensa?
“L’Italia è un Paese a cui manca la sovranità energetica. Perché dobbiamo comprare l’energia elettrica da una centrale nucleare che sorge a pochi chilometri dal confine? Succede in Francia e in Svizzera, ma quelle di altri Stati non sono poi così lontanissime. Dobbiamo dire basta ad un ambientalismo forzato e basato sul no. Si può parlare di ambiente anche nella destra, checché ne dicano le sinistre o coloro che sul verde hanno costruito intere carriere politiche. Si usa molto il termine “green” quasi per giustificare determinate scelte, ma è sbagliato. Anche noi parliamo di ambiente in maniera consapevole ed efficace. Non produciamo energia e dobbiamo comprarla dall’estero, viene dunque da chiedersi perché non si sia investito sulle rinnovabili, sull’eolico, sul solare, sul geotermico. Il Paese deve fare questi investimenti e arrivare ad un’autonomia energetica che permetta di non far salire a cifre esorbitanti il costo di luce e gas, per fare un esempio. A pagare i rincari sono e saranno le famiglie, come sempre, le piccole aziende, i piccoli commercianti, quelli che fanno grande l’Italia. La guerra in Europa non ha certo aiutato, ma altri Paese non stanno subendo gli stessi rincari che vediamo in Italia. Qualcosa si dovrà fare quanto prima perché molte attività commerciali, lo so per certo, stanno pensando di abbassare per sempre la serranda. Questo in un paese civile non va assolutamente bene. Noi ci siamo e agiremo in tal senso in pochissimo tempo”.