Antonio Corcione, responsabile del Centro Regionale Trapianti: «Impegno sul territorio contro le fake news» - Le Cronache
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Antonio Corcione, responsabile del Centro Regionale Trapianti: «Impegno sul territorio contro le fake news»

Antonio Corcione, responsabile del Centro Regionale Trapianti: «Impegno sul territorio contro le fake news»

di Clemente Ultimo
Informazione e formazione: questo il binomio su cui costruire una sempre più consapevole cultura della donazione degli organi, soprattutto tra le generazioni più giovani. A ribadire la centralità di questi due aspetti è il dottor Antonio Corcione, responsabile del Centro Regionale Trapianti della Campania.
«Stiamo lavorando a 360° – dice – in particolare con i più giovani. Dobbiamo puntare su di loro per migliorare un dato che ci vede lontani dalle posizioni di testa: in Campania, purtroppo, ci sono ancora troppe opposizioni alla donazione degli organi, nonostante in regione ci siano comuni, come quello di Boscoreale, ai primi posti a livello nazionale. A fronte di ciò ci sono province che rispondono meno alle campagne di informazione e sensibilizzazione, segno che c’è qualcosa che non va. Proprio per questo motivo da qualche anno abbiamo puntato su una sempre maggiore apertura verso il territorio, in particolare coinvolgendo le scuole: la risposta, voglio sottolinearlo, è stata davvero ottima, anche grazie alla disponibilità ed alla collaborazione del corpo docente».
Paradossalmente, però, proprio i più giovani sembrano essere tra le fasce d’età meno pronte a dichiarare la propria disponibilità alla donazione degli organi.
«Sì, proprio per questo dedichiamo loro grande attenzione. E i risultati, come sottolineavo poco prima, sono incoraggianti. Certo, c’è molto da lavorare ancora per contrastare le tante fake news e imprecisioni che circolano sulla donazione e sui trapianti. Ma siamo ottimisti: in occasione dei tanti incontri fatti nelle scuole registriamo sempre grande attenzione e coinvolgimento da parte dei ragazzi, confidiamo che loro stessi possano essere uno strumento di corretta informazione all’interno delle famiglie».
E che la partita per la diffusione di una corretta informazione sulla donazione degli organi sia cruciale, lo conferma la dottoressa Barbara Leone, sociologa referente Area Formazione ed Informazione del Centro Regionale Trapianti:
«Uno dei fattori che limita la dichiarazione di disponibilità alla donazione – spiega – è dato dal fatto che troppo spesso il cittadino non sa che al momento del rinnovo della carta d’identità verrà chiesto di fare una scelta in tal senso. In tanti si trovano spiazzati, magari con dei dubbi cui non si riceve risposta, e scelgono o di rispondere “no” o, più semplicemente, decidono di non scegliere. Il nostro obiettivo è quello di far sì che il cittadino sia in grado di esprimere una scelta consapevole».
L’impegno del CRT è rivolto anche alla formazione di chi è chiamato a raccogliere queste dichiarazioni.
«Senza dubbio. I funzionari e gli impiegati comunali chiamati ad assolvere questo compito sono stati tutti coinvolti in processi formativi, appuntamenti che si ripetono ciclicamente. L’azione di informazione e formazione si svolge su tutti i livelli, coinvolge gli addetti ai lavori e mira a coinvolgere la popolazione».
Osservando i dati relativi alla dichiarazione di disponibilità alla donazione registrati in Campania si ha l’impressione di un territorio a macchia di leopardo, è davvero così?
«Sicuramente il contesto locale influenza molto la risposta dei cittadini. Questo è uno dei motivi che fa sì che nella nostra regione si registrino punte di eccellenza e realtà su cui occorre lavorare molto per migliorare la risposta della popolazione. I comuni, in questo scenario, sono il contesto in cui lavorare con maggiore intensità: mentre nelle Asl o nelle aziende ospedaliere le dichiarazioni raccolte registrano una disponibilità alla donazione del 97,3%, questo dato si contrae al 58,7% per le dichiarazioni raccolte presso gli uffici comunali. Il modello adottate nelle Asl evidentemente funziona, ecco perché negli ultimi anni ci si è impegnati per aprirsi al territorio: lo Sportello Amico Trapianti attivato presso le aziende sanitarie e ospedaliere risponde proprio a questa logica. Alle spalle di queste strutture c’è personale formato che partecipa a tutte le attività organizzate sul territorio».
Un tassello fondamentale in questo sforzo è costituito dal coinvolgimento delle scuole.
«Certamente. Nel 2017 è stato avviato il progetto pilota che ha fatto da apripista a tutte le iniziative messe in campo negli ultimi anni, anche nel periodo della pandemia questo lavoro non si è mai interrotto. Partendo dalle elementari iniziative e progetti coinvolgono oggi tutta la popolazione studentesca della regione Campania. Attualmente è in corso di svolgimento il progetto “La vita è … il dono più bello che ci sia”, finalizzato a diffondere una corretta cultura della donazione grazie ad un percorso articolato in quattro tappe. Il superamento dell’emergenza pandemia ci ha consentito di riprendere l’attività sul campo ed i risultati non mancano».