«La sicurezza del Moio è ben attenzionata da parte mia e dell’intera Amministrazione. Siamo in contatto costante con le forze dell’ordine che monitorano la situazione. Sono vicino e capisco la preoccupazione dei residenti e la volontà, legittima, di difendere i propri beni e le proprie famiglie, ma invito ad avere fiducia nelle Istituzioni e nelle forze dell’ordine, evitando di prendere iniziative autonome che potrebbero comportare ulteriori problematiche e pericoli, e segnalando qualsiasi cosa sospetta ai militari dell’Arma, che saranno pronti ad intervenire».
Con queste parole, il sindaco di Agropoli Roberto Antonio Mutalipassi interviene sulla questione del Moio, dove da tempo si registrano furti ed altri episodi di criminalità. «A breve potrebbero esserci importanti novità per quanto riguarda la videosorveglianza – aggiunge – siamo in attesa della firma del decreto che assegna al nostro comune ulteriori 40 telecamere come da progetto preparato dall’ ufficio di Polizia Municipale che verranno collocate nei punti più sensibili della città e quindi anche in località Moio. In questi giorni la ditta incaricata sta provvedendo all’installazione delle telecamere relative alla videosorveglianza partecipata. Al momento, sono state già predisposte agli ingressi Agropoli Sud e Nord che sono dotate di lettura targhe. Sono state installate in Piazza delle Mercanzie e anche al Pala Impastato, in risposta ai continui raid vandalici – conclude l’intervento via social – cerchiamo quotidianamente di dare risposte a tutte le problematiche della città, che sono molteplici e variegate». Sulle telecamere, però, lo stesso primo cittadino ammette con imbarazzo che qualcuna è non funzionante e anche su queste si lavorerà al fine di ripararle al più presto.
Sulla questione della sicurezza in città, inoltre, il consigliere Raffaele Pesce del movimento “Liberi e Forti” aveva presentato un esposto dopo il silenzio degli amministratori sull’antiquarium ospitato nel Palazzo Civico delle Arti. «Abbiamo dato impulso al nuovo responsabile dell’ufficio patrimonio di adoperarsi affinché venisse aperta la struttura – racconta il primo cittadino – purtroppo si è dovuto constatare che la porta era stata manomessa. La denuncia è immediatamente scattata e adesso si stanno facendo i confronti per capire cosa effettivamente manca. Con le indagini, si spera, si potranno recuperare i reperti trafugati e fare luce sull’accaduto». Quanto ammesso dal sindaco, dunque, è grave. Dal museo agropolese, sono state trafugate delle testimonianze del passato del territorio, reperti di immenso valore che oggi sono chissà dove. Per tale ammissione, dunque, sono stati necessari l’esposto del consigliere Raffaele Pesce e la domanda della stampa. Al primo non c’è stata risposta, alla seconda invece sì. Agropoli ha perso pezzi della sua storia.