di Monica De Santis
Annalisa Rinaldo è una donna in carriera. Una giovane signora salernitana che da qualche anno ha deciso di lavorare al fianco del marito in un’azienda, leader nello smaltimento rifiuti industriali, recupero rottami ferrosi e non, nata nel 1996, dove a rappresentare la quota rosa dal 2007, ci sono solo lei e un’altra dipendente… E se per qualcuno il lavorare con tanti uomini potrebbe rappresentare un limite, per Annalisa non è così. La bionda e solare dirigente, infatti, non si è fatta mai spaventare da questo e ha accettato subito e con grande entusiasmo il ruolo, di grande importanza, che il marito gli ha voluto affidare… “L’azienda che dirigo, la Eco Sider, ha sede a Nocera Inferiore e si occupa di riclo rottami. Da qui si può evincere che non è proprio un tipico lavoro femminile”. Ma nonostante tutto Annalisa, come abbiamo detto, non si è fatta spaventare ed ha accettato la sfida di dirigere l’azienda di famiglia. E non solo, grazie al ruolo che riveste, sostiene e sponsorizza iniziative a favore delle donne, l’integrazione e contro la violenza di genere, proprio come il flash mob che ieri si è svolto alla Stazione Marittima di Salerno e che ha visto la partecipazione di decine di donne da tutta la provincia… “Abbiamo deciso di sostenere questo flash mob, perchè credo che la cosa più importante da fare per frenare la violenza sulle donne è agire sul fattore culturale e non soltanto sul fatto della violenza in se, perchè penso che noi dobbiamo educare noi stessi, i giovani e le generazioni future a liberarsi di un retaggio che ci vede in ruolo e in una gerarchia soltanto in base al nostro sesso alla nascita”. Ma come si trova a lavorare in un’azienda dove il 98% di chi ci lavora è maschio? “Mi ritrovo a rivestire il ruolo di dirigente, per volontà di mio marito. E’ stato lui a volermi al suo fianco. Ha creduto in me e nelle mie capacità di poter dare un valore aggiunto al lavoro che facciamo ogni giorno”. E il rapporto con i dipendenti? “Nella mia percezione, i nostri dipendenti, mi rispettano indipendentemente dal fatto che io sia il capo. Mi rispettano come persona in se e questa è la percezione che ho nel rapporto con i miei dipendenti. Diciamo che sul lavoro non esiste uomo o donna. Ognuno svolge il suo compito rispettando l’altro”. Come abbiamo detto prima siete solo due donne a lavorare per l’azienda di suo marito, vero? “Sì, ci sono io ed una dipendente. Tutte le altre mansioni, sono mansioni fisiche che richiedono delle competenze tecniche specifiche nell’utilizzo dei macchinari che sono più votati verso gli uomini”. Guardando l’aspetto lavorativo, com’è il mercato in questi ultimi mesi, diciamo dopo la fine dei vari lockdown da covid – 19? “Il mercato ultimamente sta andando bene. Il nostro settore è un settore che funziona. E’ un settore importante, penso nella vita nel pianeta, perchè fare economia circolare significa rigenerare tutte quelle che sono le nostre risorse”