La festa delle polemiche
ANGRI. L’Okdoriafest 2015 rischia di esser ricordata (anche) come la festa delle polemiche, tanti e tali sono stati gli scontri verbali tra i maggiori personaggi pubblici del panorama angrese, fra dichiarazioni vere o presunte e strumentalizzazioni politiche. A un certo punto si è arrivati a pensare addirittura che fosse in discussione lo svolgimento stesso dell’evento: la voce si è fatta largo sul web e i giovani si sono mobilitati sin da subito, rispondendo con l’hashtag “l’Okdoriafest non si tocca”. Così, tanto per rendere una vaga idea della loro affezione per la kermesse.
Ma il sindaco di Angri Cosimo Ferraioli ed Antonio D’Ambrosio hanno precisato nei giorni scorsi che la volontà dell’amministrazione comunale è sempre stata quella di appoggiare una manifestazione del calibro della festa della birra, purché la stessa si svolga nel rispetto delle leggi in vigore. Il primo cittadino in particolare ha sottolineato di aver soltanto proposto agli organizzatori di ampliare il raggio d’azione dell’evento, coinvolgendo quanti più operatori economici possibile.
Sul punto è intervenuto anche il presidente della Confesercenti Angri, Aldo Severino, sulla cui volontà di sostenere la festa invece non ci sono mai stati dubbi, dato che la stessa apporta automaticamente importanti benefici al commercio e allo sviluppo economico della città. Severino ha manifestato la necessità di creare degli eventi satellite rispetto all’Okdoria, da tenersi in orari e giornate diversi da quando hanno luogo gli spettacoli principali nel centro storico.
Sulla stessa lunghezza d’onda del sindaco si pone anche D’Ambrosio, che invita a non strumentalizzare le parole degli esponenti dell’amministrazione e pone l’accento sull’osservanza delle regole, affermando che vanno rispettate le leggi per la tutela dei monumenti angresi (in primis il Castello Doria) e per prevenire spiacevoli episodi, che sono la possibile conseguenza dell’abuso di alcool che può derivare dalla vendita di bibite per sei giorni di fila a persone di ogni età.
La verità è che ad una festa che attrae decine di migliaia di persone quale l’Okdoria sottostanno interessi divergenti, che nel caso di specie sono almeno due: l’interesse al guadagno e (più in generale) a che giri l’economia del territorio; e l’ordine pubblico. Interessi che non è sempre facile contemperare. Gli organizzatori, da parte loro, non hanno alcuna intenzione di far polemica né di entrare nel merito delle polemiche preesistenti.
Frattanto, il comandante della polizia locale Cascone ha disposto con ordinanza il pagamento di ben 5 euro per la sosta di auto e moto nelle aree di parcheggio predisposte per l’evento nella fascia oraria compresa tra le 20 e le 2. Provvedimento che non agevola l’ingresso dei visitatori in città e non aiuta certo a spegnere le polemiche.
SALVATORE GIORDANO