Angelo Scelzo e il Giubileo - Le Cronache Ultimora
lettura Ultimora

Angelo Scelzo e il Giubileo

Angelo Scelzo e il Giubileo

Di Antonio Manzo

Sarà solo per una casuale ma provvidenziale circostanza che la presentazione dell’ultimo libro di Angelo Scelzo, proprio a casa sua, beneficerà del senso teologico e pastorale del Giubileo secondo un teologo pastore come il cardinale Joseph Ratzinger divenuto poi papa Benedetto XVI. Difatti, proprio in queste ore con la pubblicazione delle interviste rese per in un ampio arco temporale da prefetto della Congregazione della Dottrina per la Fede fino al Papato, Ratzinger con linguaggio divulgativo ma profondo senso storico e di fede spiega cos’è un Anno Santo, che la Chiesa celebra ogni 25 anni. Spiega Ratzinger “il senso e lo scopo dell’Anno Santo non sono di fare notizia sui giornali, né con la gioia, peraltro del tutto legittimamente, per una vittoria calcistica”. Non sarà solo una notizia per i giornali ma è il fruttuoso racconto dei Giubilei che Angelo Scelzo compone, con la sperimentata professionalità, e che stasera (ore 17,30) sarà presentato nel salone degli stemmi  della Curia arcivescovile da Rocco Pacileo, presidente diocesano Meic,  Vincenzo Russo segretario diocesano Fuci. Dialogheranno con l’autore  Fabio Zavattaro già vaticanista  Tg1 e Alfonso Conte docente di storia contemporanea all’università di Salerno. Aprirà i lavori mons Andrea Bellandi, arcivescovo di Salerno. E’ del 1983 l’intervista del cardinale Ratzinger ed oggi pubblicata nell’Opera Omnia a lui dedicata e fu rilasciata ad un quotidiano tedesco in occasione dell’Anno Santo proclamato da Giovanni Paolo II per il 1950° della morte e resurrezione di Cristo. Se il cardinale Ratzinger volle rinnovare la fede cristiana attraverso la celebrazione del Giubileo, evento di straordinaria portata mistica, e sue parole oggi assumono una valenza nella drammatica situazione del mondo in guerra con “la possibilità del tutto nuova di reimparare a testimoniare il realismo del fatto cristiano e a immettere nel nostro tempo – scrisse Ratzinger nel 1983 – ciò che di integralmente umano in esso si esprime”. In questo tempo precario, post pandemico, in questo tempo dell’Intelligenza artificiale, ha ancora la medesima valenza metafisica e spirituale la celebrazione di un Giubileo? Dove la paura del futuro incombe sull’umanità può fare generare speranza con il messaggio di papa Francesco della riscoperta della misericordia che si fa pellegrinaggio tra gli uomini indifesi e impauriti?  Di certo, come il titolo stesso del libro di Angelo Scelzo “Verso il Giubileo del 2025, Il mondo ha sempre 25 anni”  non fa mai dimenticare come hanno vissuto tale mistero giubilare Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI fino a Papa Francecso. L’ impronta che lascia questo Giubileo è nella importante introduzione al libro di Angelo Scelzo del Cardinale Parolin, osservatore privilegiato del cambiamento della prospettiva mondiale e globale, tra un Giubileo e l’altro, dopo l’attacco alle Torri Gemelle, fino ad arrivare ad oggi, alla guerra in Ucraina o all’attacco di Hamas in Israele. Si aprirà dunque un anno di Grazia, attraverso uno dei riti più emozionanti e significativi, l’Apertura della Porta Santa a fine dicembre 2024 per aprire un nuovo orizzonte alla sopita coscienza civile e religiosa con il suo significato forte anche per i non cattolici e i non credenti.