di Erika Noschese
Uscire dall’euro, dalla Nato, riprendere i rapporti con la Russia e cessare l’invio di armi in Ucraina: è questa la ricetta di Angelo Morriello, salernitano candidato alla Camera dei Deputati con il partito “Italia Sovrana e popolare”, nato “dalla coalizione di varie forze politiche, che hanno sentito l’esigenza di unire le forze per ripristinare lo stato democratico di questo Paese – ha dichiarato Morriello – Parteciperò alle politiche del 25 Settembre nel collegio Plurinominale Campania 2 – P02, potrò quindi rappresentare tutti i cittadini della provincia di Salerno e Avellino, accanto al Presidente Nazionale di Ancora Italia Francesco Toscano per il quale nutro una grande stima”.
Il movimento politico in queste ore è impegnato nella raccolta firme, non solo in Campania ma in tutte le altre regioni d’Italia e, assicura l’aspirante deputato salernitano, “siamo a buon punto, mancano un migliaio di firme ma nei prossimi giorni avremo tutto pronto e presenteremo la nostra lista in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre.
Con la caduta del governo Draghi si è entrati nel pieno della campagna elettorale che si sta tenendo in piena estate. Questo penalizza i grandi partiti ma anche i movimenti politici più piccoli…
“Sì, questo sicuramente penalizza soprattutto i piccoli partiti emergenti che hanno avuto difficoltà a raccogliere le firme in pieno agosto”.
Quella delle firme è una difficoltà che caratterizza tutti i partiti che provano ad entrare in Parlamento per la prima volta. A che punto siete?
“Stiamo lavorando per la raccolta firme e siamo a buon punto. Ci siamo quasi, sia in Campania che in altre regioni d’Italia; abbiamo quasi raggiunto il numero necessario per presentare la lista”.
Candidato alla Camera dei Deputati, quali sono secondo lei i temi che il prossimo governo dovrebbe mettere al centro dell’agenda politica?
“Innanzitutto, bisogna partire dai rapporti con la Russia e le organizzazioni, cercare di capire l’Europa in che termini vorrebbe esprimersi nei nostri confronti: fino ad ora abbiamo risposto ad alcune esigenze che ci hanno portato ad un disastro economico senza precedenti”.
Qual è secondo lei la ricetta per consentire all’Italia di uscire fuori dalla crisi economica?
“In questo momento, bisogna ripartire da una serie di cose. Per noi è fondamentale uscire dall’euro, riacquisire la nostra moneta e la nostra sovranità. È uno dei punti principali del nostro programma elettorale e ci batteremo per renderlo possibile. Altro nostro impegno a favore dell’Italia è uscire dalla Nato in quanto questo ci ha portato a vivere queste difficoltà; da anni siamo costretti a rispondere agli ordini dell’Europa ma noi dovremmo discutere con l’Europa, farci rispettare ma soprattutto uscire da vincoli e accordi europei. Poi, bisogna ricucire i rapporti con la Russia, iniziare a rimuovere le sanzioni e siglare accordi commerciali che ci porteranno a ricostruire questi trattati anche a livello energetico perché oggi siamo in una condizione disastrosa, sia per quanto riguarda il gas sia per la compravendita di prodotti italiani da parte della Russia; favorire l’economica, soprattutto a livello energetico perché si rischiano misure forzate a causa di scelte politiche sbagliate”.
Il centrodestra, secondo gli ultimi sondaggi è in vantaggio. Cosa ne pensa dell’ipotesi Giorgia Meloni presidente del Consiglio?
“Oggi, centrodestra e centrosinistra sembrano avere la stessa politica. Per quel che ci riguarda, il discorso politico destra e sinistra e stato superato da un po’ dunque è indifferente, sotto questo aspetto, chi salirà alla guida del governo. Abbiamo superato questo concetto, eliminato i personalismi e i nostri simboli per creare un’unica coalizione per entrare in Parlamento e rappresentare quei cittadini che hanno ben compreso il fallimento della politica che oggi rappresenta il popolo senza un reale consenso. Oggi è una lotta per riacquistare sovranità e democrazia ma purtroppo oggi la democrazia non viene esercitata e i cittadini sono impossibilitati a scegliere la loro rappresentanza politica. Noi rappresentiamo il popolo libero e democratico”.
Secondo lei qual è l’errore commesso da Draghi durante il suo governo?
“Uno degli errori più eclatanti è l’invio delle armi al popolo ucraino, con soldi dei cittadini. Un finanziamento alle armi mai approvato e questo è il primo attacco alla nostra carta Costituzionale: l’articolo 11 parla chiaro. L’Italia ripudia la guerra e noi stiamo mandando armi all’Ucraina senza il consenso degli italiani”.